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5 nemici del fegato dopo i 60 anni

Cosa fare per preservare la salute del fegato dopo i 60 anni, prestando attenzione alle abitudini alimentari e allontanando dalla tavola alcuni cibi e bevande nocive

5 nemici del fegato dopo i 60 anni

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A partire dai 60 anni il fegato può iniziare a perdere la sua capacità di depurare l’organismo e di metabolizzare alcune sostanze, limitando quindi l’attività benefica contro le tossine che si accumulano danneggiando la salute.

L’alimentazione svolge una funzione fondamentale per mantenere il fegato in salute, pertanto quando l’età avanza è importante favorire il consumo di cibi che ne stimolano il corretto funzionamento, riducendo invece gli alimenti che possono aumentare il rischio di sviluppare malattie epatiche.

Un fegato affaticato, infatti, è spesso la conseguenza di un regime alimentare troppo ricco di grassi saturi e di una dieta ipercalorica che può condurre al sovrappeso e alla vera e propria obesità, spesso anticamera della steatosi epatica.

A nuocere al fegato, in particolare sono alcuni alimenti e bevande che sarebbe meglio bandire dalla tavola. Più in generale, dopo i 60 anni è importante evitare pasti troppo abbondanti che rallentano l’intero processo digestivo.

Formaggi e insaccati

Salumi

Tra i primi nemici del fegato ci sono senza dubbio gli insaccati, i salumi e i formaggi che contengono grassi saturi, presenti anche negli altri derivati del latte come burro e panna. Proprio per questo, per tenere sotto controllo la salute del fegato è importante scegliere con cura i condimenti da usare a tavola, preferendo l’olio extravergine d’oliva.

Fritture

Frittura di calamari

Che siano a base di carne, pesce o verdure, le fritture sono sempre poco salutari per il fegato. Questo perché l’olio assorbito dai cibi è molto abbondante, con ripercussioni negative sul processo digestivo e sull’apporto calorico.

Friggendo a temperature molto elevate, inoltre, viene rilasciata una sostanza tossica detta acrilamide che può nuocere alla salute. È preferibile, quindi, consumare alimenti fritti solo sporadicamente, accompagnando il piatto con una porzione di verdura o di frutta in modo da contrastarne gli effetti.

Zuccheri semplici

Dolci carnevale

Contenuti nei dolci, nei prodotti da forno, nei cibi a base di farine raffinate come il riso bianco e nelle bevande contenenti zucchero, gli zuccheri raffinati possono danneggiare il fegato se consumati in dosi elevate e con una frequenza quotidiana.

Assumendo eccessive quantità di zuccheri semplici, infatti, il fegato dovrebbe lavorare incessantemente per metabolizzarli rischiando di rallentare le sue funzioni.

Alcolici

Vino

Le bevande alcoliche sono tra le principali cause delle malattie epatiche, come la cirrosi. L’alcool, infatti, provoca danni diretti alle cellule epatiche, causando un ingrossamento dell’organo e una successiva steatosi che spesso rappresenta l’anticamera dell’epatite alcolica, infiammazione cronica che conduce alla necrosi del fegato.

Ridurre fortemente o eliminare del tutto il consumo di alcolici, quindi, rappresenta una strategia efficace per preservare la salute epatica.

Caffè, tè e cioccolato

caffe2

Se un consumo moderato di caffè e cioccolato può giovare al fegato, assumerne quantità elevate rischia di danneggiarne i tessuti. La caffeina, la teina e la teobromina contenute rispettivamente nel caffè, nel tè e nel cioccolato, infatti, sono sostanze alcaloidi che in dosi elevate possono indebolire le funzionalità epatiche.

Per limitare ogni rischio dovuto al caffè, tuttavia, è possibile consumare fino a due tazzine al giorno, assumendo una quantità di caffeina considerata ancora sotto il livello di guardia.

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