
Se c’è un capo che sta benissimo a ogni donna è l’abito chemisier. E si fa anche presto a dirlo: non si tratta di un vestito codificato, ma di una varietà di modelli che si differenziano per lunghezza, abbottonatura, tipo di maniche, tipo di colletto e naturalmente tessuti, colori e fantasie.
Perché gli abiti chemisier sono di tendenza

Gli abiti chemisier possiedono delle caratteristiche ben precise, che li rendono indispensabili nel guardaroba di ogni donna over 50 in estate, e queste caratteristiche sono:
- la comodità. Possono essere indossati e tolti con un solo gesto e non vestono aderenti. Il “gioco” tra la propria pelle o la propria biancheria e il capo stesso non è troppo ampio, ma sufficiente per stare a proprio agio in qualunque contesto, sia formale che informale;
- l’aderenza a tutte le fisicità. Non hanno importanza il proprio peso o la forma del proprio corpo, questo capo veste ogni donna secondo le proprie preferenze. Perché, in base al singolo dettaglio, può mettere in risalto i punti di forza come curve e linee del corpo, oppure celare qualche piccolo inestetismo;
- le linee pulite. La semplicità è sicuramente una delle ragioni che rendono questo un capo basic;
- la femminilità chic che emerge di prepotenza. Niente di troppo ridondante, solo la propria bellezza che diventa la cifra stilistica dell’abito;
- la versatilità. Dal mare alla città, dal lavoro al tempo libero, non c’è contesto in cui non indossare questi abiti;
- la possibilità di personalizzazione passe-partout. Ovvero la possibilità di scegliere una caratterizzazione per il proprio abito in modo da esprimere gusti e personalità e farlo apparire in maniera sempre differente.
Come indossare gli abiti chemisier

La prima cosa da fare quando si vuole indossare un abito chemisier, è scegliere il modello. Quindi si procede a vagliare le varie opzioni sulla lunghezza (corto, lungo, longuette, al ginocchio), ma poi ci sono il tipo di manica (di differenti lunghezze, montate oppure a forchetta, ripiegabili con ansa a bottone), il tipo di colletto (classico, maschile, alla coreana), l’abbottonatura (integrale nel senso della lunghezza o parziale e limitata alla parte superiore del capo).
Infine ci sono i tessuti, ma di solito in estate il grosso delle opzioni è rappresentato da cotone oppure lino, o comunque un materiale che sia traspirante e fresco, e i colori. Per quanto riguarda quest’ultimo dettaglio, molte donne preferiscono la tinta unita o la classica riga verticale, ma non manca qualche fantasia stravagante come un quadretto Vichy, una fantasia floreale o animalier: un abito chemisier bianco o nero è però il massimo del basic.
Poi si passa alla personalizzazione con gli accessori: una calzatura alta, come un sandalo con stiletto (con braccialetto o slingback secondo le proprie preferenze) può fare al caso di uno chemisier abbastanza lungo, da indossare con una cintura intonata che contribuisca a slanciare la figura. Per gli chemisier più corti vanno bene sia i tacchi che la loro completa assenza: via libera quindi a infradito rasoterra, ballerine e perfino sneakers.
Può essere interessante abbinare cromaticamente e nel materiale scarpe, cintura e borsa, in modo da continuare a dare una personalizzazione organica che l’abito chemisier sempre suggerisce.
Non devono mancare bigiotteria e gioielli, più grandi e colorati sono, meglio è, soprattutto in estate.
Ma non bisogna esagerare con il numero: una collana, degli orecchini e un braccialetto in corallo o turchesi vanno bene, ma lo chemisier suggerisce sovente la filosofia del less is more, per cui “caricarsi” troppo potrebbe risultare stridente.