Silent walking: tutti i benefici della camminata silenziosa

Passeggiare prestando unicamente attenzione alle sensazioni che suscita il proprio corpo è un modo sano per connettersi con la propria interiorità

Silent walking: tutti i benefici della camminata silenziosa
00:00 00:00

Uno dei beni più importanti in questa nostra società iperconnessa è il silenzio inteso come momento di sospensione e di rigenerazione profonda. Sembrano averlo compreso davvero i numerosi utenti di TikTok che, all'inizio forse solo per aderire ad un trend, hanno dato vita ad un movimento, quello del silent walking.

Letteralmente camminata silenziosa, il silent walking è una pratica (ma lo si può intendere anche come un vero e proprio stile di vita) che consiste nel passeggiare senza alcun tipo di stimolo uditivo esterno. Dunque niente smartphone, audiolibri, podcast e musica ascoltata con gli auricolari. I benefici sono davvero numerosi. Scopriamoli insieme.

Le origini del silent walking

Le origini del silent walking sono remote e possono essere ricondotte ad antiche pratiche di meditazione, come il cammino meditativo praticato nel buddismo zen. Non dimentichiamo, poi, la connotazione religiosa. Pensiamo a tal proposito ai pellegrinaggi che i fedeli compivano per raggiungere a piedi santuari o luoghi di culto.

Nei tempi antichi percorrere molti chilometri in solitudine era l'unico modo per spostarsi. Oggi, se da un lato la tecnologia ha accorciato le distanze fisiche, dall'altro ha ampliato quelle emotive e quelle di connessione con la propria interiorità.

Avvertiamo l'esigenza di dover essere produttivi anche nei momenti di sano "vuoto" e, per far questo, crediamo che sia necessario mettere a tacere il flusso dei propri pensieri, poiché ritenuti inutili e addirittura intrusivi. Nulla di più sbagliato. Il silent walking, invece, è un modo sano di ancorarci al momento presente, mettendo radici in noi stessi.

I benefici del silent walking

Delle virtù del silent walking possono beneficiare tutti, in particolar modo gli over 50 che, grazie ad esso, possono risolvere o migliorare alcune problematiche connesse alla loro età.

Benefici fisici

  • Aumenta la resistenza fisica: camminare regolarmente rende il corpo più resistente e rafforza la capacità cardiaca e quella polmonare
  • Supporta la circolazione: con questa pratica si trova sollievo da disturbi come gambe gonfie e pesanti. Inoltre si preserva la salute del cuore
  • Rinforza i muscoli: passeggiare significa anche tonificare senza eccessivi sforzi la muscolatura del tronco e delle gambe.

Benefici mentali

  • Incrementa la consapevolezza: il silent walking, come già detto, offre la possibilità di connettersi in maniera profonda con il qui ed ora e con l'ambiente circostante. Inoltre è una tecnica che rende più consapevoli delle potenzialità ma anche dei limiti del proprio corpo
  • Migliora l'umore: il movimento fisico e il contatto con la natura stimolano la produzione di endorfine, ovvero sostanze chimiche prodotte dal cervello che donano sensazioni di euforia, benessere e piacere
  • Riduce lo stress: la camminata silenziosa abbatte i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, e contrasta il sovraccarico cognitivo che si verifica nel momento in cui il cervello è bombardato da notifiche e informazioni.

Come praticare il silent walking

Il silent walking può essere praticato da tutti. Non servono grandi prestazioni, bastano infatti anche dieci minuti, tre volte a settimana, per trasformare questa abitudine in un rituale di benessere intimo e prezioso.

Il luogo in cui si decide di passeggiare fa la differenza. Che sia un parco, un sentiero in campagna o una strada cittadina poco trafficata, l'importante è sentirsi a proprio agio. Il silent walking può essere praticato in qualsiasi momento della giornata. L'ideale sarebbe lasciare lo smartphone a casa, ma è possibile anche attivarlo in modalità aerea.

Una volta in cammino, l'attenzione va rivolta all'ambiente esterno (fruscio delle foglie, cinguettio degli uccelli, suono dei passi), ma soprattutto alle sensazioni uscite dal proprio corpo. Si inizia concentrandosi sul respiro e si sposta poi l'attenzione al modo in cui ci si muove, alla postura, ai piedi che toccano il suolo.

Nei primi tempi è normale e frequente che la

mente divaghi. Non bisogna colpevolizzarsi o giudicarsi con severità. In maniera indulgente si può riportare l'attenzione al respiro e a ciò che ci circonda.

Leggi anche:

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica