
La vitamina D, fin dalla primissima infanzia, rappresenta una delle sostanze fondamentali da assumere per il corretto funzionamento dell’organismo. Quando si è neonati vengono prescritti gli integratori dal pediatra oppure i piccoli vengono nutriti con latte artificiale arricchito con questa vitamina. Successivamente nella vita, la vitamina D può essere assunta in tre modi differenti: Ecco cosa sapere sul perché perché è importante, soprattutto nella prevenzione del rischio di osteoporosi in menopausa.
I benefici della vitamina D
Come riporta l’Osteoporosis Foundation, la vitamina D aiuta l'assorbimento del calcio dal cibo nell'intestino, permette il rinnovamento e la mineralizzazione delle ossa e mantiene la forza muscolare. Va da sé quindi che questa vitamina gioca un ruolo fondamentale nella salute di ossa e denti: basti pensare che nei bambini le carenze di vitamina D possono portare a rachitismo, mentre negli adulti a osteomalacia, nomi diversi per parlare della stessa cosa, ovvero un tipo di deformità ossea che rappresenta a propria volta un fattore di rischio per l’osteoporosi.
Perché assumere la vitamina D in menopausa
Nel 2023 è stata realizzata una revisione illuminante di diversi studi dal titolo The role of vitamin D in menopausal women’s health. “È noto che la vitamina D svolge un ruolo importante nel mantenimento dell'omeostasi del calcio e del metabolismo osseo. Negli ultimi anni, l'interesse per la vitamina D è cresciuto anche per problemi di salute che vanno oltre le ossa. Le donne in menopausa sono a rischio di riduzione della densità ossea e aumento del rischio di fratture a causa del calo dei livelli di estrogeni. Vi è anche un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e iperlipidemia a causa di un metabolismo lipidico alterato. Anche i sintomi menopausali ed emotivi dovuti alla menopausa sono sempre più evidenti”, si legge nell'abstract.
Nell'articolo viene spiegato come la vitamina D presenti impatti positivi in particolare le donne in menopausa sul muscolo-scheletrico, ma anche sulle malattie cardiovascolari, sulla sindrome genitourinaria della menopausa stessa, sui sintomi emotivi e sulla riduzione del rischio di cancro. “La vitamina D regola la crescita delle cellule epiteliali vaginali e allevia i problemi del tratto genitourinario nelle donne in menopausa. La vitamina D modula anche la funzione immunitaria e influenza la produzione di adipochine. La vitamina D e i suoi metaboliti hanno anche un effetto antiproliferativo sulle cellule tumorali”, vi si legge ancora.
Come assumere vitamina D
Il primo modo per assumere la vitamina D è naturalmente attraverso gli integratori, ma è al tempo stesso il meno naturale. La vitamina D viene infatti prodotta dalla pelle a seguito dell'esposizione dei raggi Uv-B (bastano una ventina di minuti al giorno con viso, mani e braccia scoperti): attenzione però, questo non si traduce nell'esporsi al sole senza cautele per evitare altri problemi di salute, significa semplicemente che è importante anche trascorrere una fetta quotidiana della giornata all'aria aperta nelle ore di sole. Anche perché è in questo modo che gli esseri umani assumono fino all'80% del nostro fabbisogno di vitamina D.
Però non sempre è possibile, non in tutte le stagioni almeno, e ci sono anche altre variabili di cui tener conto, dallo smog alla pigmentazione della propria pelle, variabili che presentano eccezioni importanti, tali da spingere a chiedere consiglio medico su questo argomento, in merito alla propria situazione personale.
Esistono anche degli alimenti che contengono vitamina D, ovvero: il salmone, lo sgombro, le sardine, il tonno, il fegato, i funghi e il tuorlo d’uovo.
Ogni persona è diversa per cui è possibile che ognuno abbia un bisogno diverso di integrare la vitamina D: di solito in cui è affetto da osteoporosi, gli integratori consigliati sono quelli che contengono sia calcio che questa vitamina, ma dipende appunto individualmente dal paziente.