La P4 non esisteva Mettiamo tecnici pure al posto dei pm

Luigi Bisignani ha patteggiato una pena di 1 anno e 7 mesi. Si conclude così, con una condanna da ex pretura per furto d’auto, l’inchiesta dell’anno, quella sulla presunta P4. È l’ennesimo flop della Procura di Napoli, quella del duo Lepore-Woodcock, che evidentemente si era inventata un complotto ai danni dello Stato che non è mai esistito. Duecentomila intercettazioni, paginate di giornali, ore di trasmissioni televisive, fiumi di fango su politici, ministri, giornalisti. Un clima fetido che ha minato la maggioranza e non certo agevolato la lotta alla crisi economica. Ecco, non era vero nulla. Non in quelle dimensioni e urgenza. Lo Stato non era in pericolo, il potere non era corrotto, la società segreta non è mai esistita, altrimenti il Gup non avrebbe consentito un patteggiamento così lieve.
La domanda è retorica.

E adesso chi paga per questa ennesima patacca mediatico-giudiziaria? Il governo è caduto, Bisignani ha accettato il compromesso più che per ammissione di colpe marginali per uscire subito dal pantano e tornare a una vita normale. La Procura di Napoli incassa la figuraccia senza battere ciglio. La verità è che più che di un governo tecnico, questo Paese avrebbe bisogno di una magistratura tecnica che commissari quella togata.

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