Ha ragione, Filippo Penati. Il professor Giulio Sapelli, presidente di Asam, non ha mai detto in consiglio «azioni pagate troppo care». Ha detto ben di peggio. Lintero passaggio dice infatti: «Dato che si è scelto di conquistare una maggioranza strategica pagando un sovrapprezzo per la maggioranza strategica, naturalmente abbiamo delle sofferenze finanziarie. Naturalmente bisognerà rinegoziare il debito». Oh, bella! Ma non aveva detto e ripetuto, Filippo Penati, che l'operazione Asam si sarebbe ripagata da sola?
Domanda che attende risposta, come i milanesi attendono di conoscere qual è la politica dei trasporti (e se la Provincia non si occupa di trasporti, che ci sta a fare?) dellamministrazione di via Vivaio. Lassessore Paolo Matteucci, pieno di zelo, come suo primo atto annulla la gara per il nuovo trasporto pubblico della giunta di centrodestra. Le imprese ricorrono e vincono. La Provincia che fa? Controricorre. Perderà certamente. Ma nel frattempo, per la provincia continuano a girare autobus inquinanti lungo percorsi cervellotici. Andiamo avanti? Ricorso contro il Comune per la vendita di Sea. Risultato? Lavori della linea 4 della Metropolitana bloccati. E, ancora, bastoni tra le ruote a tangenziale est esterna, Brebemi, Pedemontana. Aveva, Penati, promesso di cancellare lo sconcio del casello di Sesto San Giovanni, una sorta di tassa medievale sui pendolari? «No» a un ordine del giorno in tal senso del consigliere Lombardi, sostituito da un blando indirizzo per «studiare». Loro studiano, i pendolari pagano.
E Penati, che fa? Si diverte a usare il denaro pubblico per rastrellare azioni. Quelle di Sea, quelle di Cisa e Serenissima, che la Provincia venderà, indovinate a chi? A Serravalle, proprietà della provincia. E perché? Magari per il prolungamento della Metropolitana fino a Paullo? Macché.
*consigliere provinciale di Forza Italia
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