Palazzo Marino frena ma gli dedica una mostra

Un passo alla volta. Il cardinale Dionigi Tettamanzi chiede alle istituzioni di sedersi intorno a un tavolo e risolvere «in tempi brevi» il problema di una moschea per la città? Per il sindaco tutta quest’urgenza non c’è. Senza entrare nella polemica, fa presente che «quest’anno è dedicato alla cultura islamica a Milano, ci sono tante iniziative finalizzate a far conoscere e capire quali sono i suoi valori e lavoriamo su questo tema». Già nelle scorse settimane aveva ribadito che il tema della moschea è anche una questione di sicurezza, e come tale va affrontato in prefettura e subordinato ad una legge dello Stato. Ma non ci sta a far passare Milano per un’amministrazione chiusa alle altre tradizioni. Ieri, Giornata europea della cultura ebraica, ha fatto visita alla sinagoga di via Guastalla portando il suo «personale impegno, prima che come sindaco» a trovare i fondi per portare a termine il Museo della Shoah al Binario 21 della stazione Centrale, da dove partivano i treni per Auschwitz. Un progetto che rischiava di interrompersi nel giro di 15 giorni perché mancano 6 milioni e le imprese minacciavano di abbandonare. La garanzia della Moratti e il primo stanziamento di 500mila euro che verrà stanziato nella prossima giunta eviterà lo stop e darà tempo per trovare i soldi che mancano («sono sicura che altri ci seguiranno»).
Dopo un sopralluogo sabato al Binario 21, il sindaco ha deciso di devolvere gli incassi di una giornata nei musei civici durante la settimana della moda ai lavori per il Memoriale di via Ferrante Aporti, e «seguiranno altre iniziative, per noi è un irrinunciabile». Mentre si parla di un luogo di culto per i musulmani e sono quasi all’ordine del giorno le proteste dei residenti in viale Jenner per il centro islamico, la Moratti in sinagoga puntualizza: «Sono qui per celebrare la giornata della cultura ebraica e credo che questo sia il segno dell’attenzione di come l’istituzione sia vicina a una cultura diversa dalla nostra. Questa è una comunità che è parte integrante e arricchisce la nostra città da sempre. Il tema che è stato scelto per questa giornata è quello dell’arte.

Io credo che debba lavorare moltissimo su questo tema come ponte tra tradizioni e culture diverse». E anche gli islamici avranno la loro mostra, l’esposizione privata della sceicca del Kuwait sull’arte dal 600 al 1700. Aprirà dal 18 ottobre al 30 gennaio a Palazzo Reale. Per la moschea, c’è tempo.

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