"Avrà l'attenzione che merita". Il decreto anti-rave in commissione Giustizia

Sulla norma anti-rave la presidente Giulia Bongiorno assicura tempi rapidi, ma precisa: "Non ci saranno fughe in avanti, avrà l'attenzione che merita"

"Avrà l'attenzione che merita". Il decreto anti-rave in commissione Giustizia

Giulia Bongiorno è stata appena eletta presidente della commissione Giustizia e subito arriva la notizia che proprio nella seconda di Palazzo Madama arriverà il decreto che contiene le norme anti-rave. Un testo discusso, su cui la senatrice leghista preferisce non entrare nel merito. Per ora si limita ad assicurare che "avrà l’attenzione che merita, senza fughe in avanti". "Ci sarà un approfondimento adeguato – spiega ai giornalisti – ma bisognerà tenere in considerazione anche il fatto che si tratta di un decreto legge, che quindi necessita di una corsia preferenziale".

Tempi rapidi, quindi. "Stiamo iniziando subito, faremo prestissimo, costituiremo l’ufficio di presidenza in queste ore", dice esprimendo soddisfazione per la nomina. Un incarico che aveva ricoperto già nel 2008 alla Camera. "Fu un’esperienza difficile - ricorda - ma anche ricca di soddisfazioni". Oggi a proclamarla presidente è stato il senatore penstastellato Roberto Scarpinato, storico avversario nel processo a Giulio Andreotti, dove da pm sosteneva le tesi dell’accusa proprio contro Bongiorno, legale dell’ex premier e leader della Dc. "Me lo sono ritrovato sul banco della presidenza, poi però ha dovuto cedere il passo, veniva da ridere anche a lui", scherza raccontando il siparietto.

Nelle prossime ore, ha assicurato, verrà definito il calendario dei lavori. Intanto, il collega di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, eletto con 13 voti alla presidenza della prima commissione permanente Affari Costituzionali, a proposito del provvedimento che punta ad ostacolare i party abusivi parla di "polemica costruita sul nulla". "Vogliamo ampliare gli spazi di democrazia e non restringerli", puntualizza parlando con i giornalisti. "Ho letto che il decreto è stato scritto male e inizialmente mi sono preoccupato pensando se fosse davvero possibile che non sapessero neppure scrivere una legge. Quando ho letto la norma però mi è sembrata chiara e precisa. Certo, - ha aggiunto – il Parlamento è sovrano e può modificarla ma a me che faccio l’avvocato da 38 anni è sembrata inequivocabile".

Dopo l’elezione alla presidenza della commissione Affari Costituzionali, Balboni ha annunciato di volersi sospendere entro la fine dell’anno dalla professione forense. "Abbandonare le aule di tribunale mi dispiace – confessa – ma voglio dedicare al compito che mi è stato affidato il massimo impegno possibile". La prima riunione della commissione è fissata per martedì prossimo. L’obiettivo, spiega il senatore di FdI, è quello di "lavorare nella massima collaborazione possibile con la minoranza, con cui ho l’ambizione di costruire un rapporto positivo nel rispetto delle posizioni reciproche". "La Costituzione – aggiunge – è di tutti e va rispettata: nello svolgimento dei lavori e sulle regole non procederò mai a colpi di maggioranza".

I vice presidenti Dario Parrini, del Pd, e Paolo Tosato, della Lega, sono "risorse importantissime", aggiunge Balboni, che non nasconde la volontà di poter istituire una commissione bicamerale sulle riforme costituzionali.

"Su un tema così importante chiunque sia al governo non può prescindere dall’avere un luogo di confronto puro nel merito, con l’obiettivo di migliorare la Costituzione a prescindere dalle contingenze politiche", spiega. "L’obiettivo – conclude - deve essere la difesa degli interessi nazionali, ancorati a merito e concretezza".

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