Ddl Spazio, via libera del Senato. Ecco le novità per gli operatori

Balzo storico nella governance dello Spazio, una nuova era che rafforza il ruolo strategico dell'Italia. Il ministro Urso esulta: "Siamo il primo Paese ad aver adottato una legge quadro sulla space economy"

Ddl Spazio, via libera del Senato. Ecco le novità per gli operatori
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Il ddl Spazio diventa legge. In serata è arrivato il via libera definitivo del Senato, con 76 voti favorevoli, 57 contrari e nessuna astensione al disegno di legge di iniziativa governativa. Il testo è collegato alla manovra, sull'economia dello Spazio, ed era stato già approvato dalla Camera. Il Movimento 5 Stelle aveva provato a mettere il bastone tra le ruote al provvedimento, ma la questione pregiudiziale è stata respinta. Così l'Italia compie un balzo storico nella governance dello Spazio: è l'inizio di una nuova era che rafforza il ruolo strategico del nostro Paese in uno degli ambiti tecnologici più avanzati e competitivi. Un quadro normativo solido e innovativo che punta a stimolare investimenti, garantire sicurezza operativa e sostenere l'ecosistema industriale.

Il semaforo verde di Palazzo Madama è stato accolto con entusiasmo da Adolfo Urso, secondo cui l'Italia indica all'Europa la rotta da seguire nell'ottica dello Spazio: "Siamo il primo Paese ad aver adottato una legge quadro sulla space economy". Il ministro delle Imprese e del Made in Italia ha parlato di una "scelta lungimirante": da una parte possiamo vantare di essere un modello all'avanguardia nell'elaborazione di una governance "moderna ed efficace per le attività spaziali"; dall'altro si potrà contare sul potenziamento della nostra sovranità tecnologica, "proiettando il nostro sistema industriale nel futuro". "Ringrazio il Parlamento per il lavoro proficuo svolto insieme, con responsabilità ed efficacia", ha concluso Urso.

Il disegno di legge punta a colmare il vuoto normativo in materia di attività spaziali. A partire dal rafforzamento della presenza dei privati che investono nel settore per fini commerciali "indipendentemente dai governi". Viene introdotto un regime autorizzativo che richiede agli operatori di ottenere permessi specifici per condurre operazioni nello Spazio: l'obiettivo è quello di stimolare gli investimenti, favorendo la partecipazione di piccole e medie imprese e start-up innovative "attraverso deroghe al codice dei contratti pubblici".

Viene previsto anche un sistema con responsabilità limitata dell'operatore, con contratti assicurativi a copertura dei danni con massimale a 100 milioni di euro per ogni sinistro. Il testo, inoltre, istituisce un Fondo per l'economia dello Spazio per sostenere "progetti innovativi e migliorare le capacità produttive del settore spaziale italiano". Sarà fondamentale il sistema articolato che coinvolgerà l'Autorità responsabile (presidente del Consiglio o autorità delegata), l'Asi e il Comint.

Il passaggio più contestato è la norma che permette agli operatori stranieri di avere un ruolo di primo piano nei sistemi di comunicazione digitale in Italia. Per garantire la massima diversificazione si punterà su una riserva di capacità trasmissiva via satellite nazionale, da utilizzare in caso di calamità naturali o altri tipi di emergenze.

Tra le opposizioni c'è chi ritiene che si tratti di un regalo a Elon Musk per Starlink, ma in ballo c'è la sicurezza nazionale. Lo ha spiegato chiaramente il relatore di Forza Italia Adriano Paroli: "È evidente che, se gli Stati Uniti potranno fornire una tecnologia migliore, è giusto che si vada lì".

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