Tempi difficili per i parrucchieri e le manicure cinesi. La commissione attività produttive della Regione ha votato il nuovo regolamento sullattività degli acconciatori. Una stretta dal punto di vista delligiene e della sicurezza. Mario Sala, presidente della commissione Attività produttive del Pirellone, conferma: «Sarà più dura per molti cinesi. Vedremo ora chi si adeguerà agli standard richiesti: coloro che sono davvero parrucchieri lo faranno, gli altri, gli improvvisatori, saranno costretti a chiudere».
Il testo tornerà in Giunta per la sua approvazione definitiva. Tra le novità del provvedimento, votato da Pdl, Lega e Udc, con lastensione del Pd, il divieto di esercitare attività ambulante, lobbligo di esporre in vetrina il listino prezzi dei trattamenti, il rispetto di requisiti minimi di igiene e sicurezza dei locali. Competente a vigilare sarà la Asl.
Viene definita in modo chiaro la prestazione professionale di acconciatore (che comprenderà anche lo svolgimento di manicure e pedicure estetico) e per esercitarla sarà necessario possedere un titolo di abilitazione rilasciato dalle commissioni provinciali dellartigianato. Introdotta anche una differenzazione di orari di apertura e chiusura, diversi da centro a periferia.
Il regolamento istituisce la figura del responsabile tecnico, che dovrà essere sempre presente negli orari di aperture e durante tutto lo svolgimento dellattività e possedere i requisiti professionali. Se ci sono più sedi della stessa impresa, un responsabile tecnico dovrà essere presente in ciascuna sede e in caso di malattia o impedimento, il titolare dovrà designare un sostituto. Il documento prevede poi che siano i Comuni a emanare i regolamenti, garantendo luniforme applicazione in tutta la Regione delle normative, e ad occuparsi delle funzioni amministrative relative ad avvio, svolgimento, modifica e cessazione dellattività.
Chi sbaglia, paga. E per i trasgressori sono previste pene che vanno dalla multa alla sospensione dellattività (per un massimo di 20 giorni), fino al divieto di prosecuzione dellattività.
Parrucchieri, più regole contro la concorrenza cinese
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