Il Pd nel pantano Manca tempo: primarie no, Bonino forse

Primarie addio, tutti compatti su Emma Bonino. L’indicazione di ricorrere allo strumento delle primarie venuta dall’ufficio politico regionale del Pd, per scegliere il candidato alle prossime regionali potrebbe non avere seguito. Il Pd probabilmente martedì prossimo annuncerà il suo appoggio alla candidata dei radicali Emma Bonino. Più che le spaccature e le incertezze interne poté la mancanza di tempo: infatti l’ufficio delle primarie richiede un iter troppo lungo e Renata Polverini, come raccontiamo in altra parte di questa pagina, ha ieri aperto ufficialmente la sua campagna elettorale. Il Pd del Lazio sarebbe orientato a fare piccole assemblee per dare comunque spazio alla base e coinvolgerla nel percorso verso il sostegno alla Bonino. Dal canto suo la candidata radicale ha liquidato la questione ironicamente: «partecipare alle primarie? Forse nel 2013». «Dai pronunciamenti raccolti finora - conferma l’assessore regionale Claudio Mancini, esponente della mozione Bersani del Pd - mi pare che la Bonino abbia un’ampia maggioranza». Il coordinatore regionale della mozione Marino Giovanni Carapella aggiunge: «Se non ci fossero le condizioni chiediamo che tutti i circoli del Pd si riuniscano il 24 gennaio almeno per una consultazione dei nostri iscritti. Una legittimazione popolare fa bene a tutti, in primis alla stessa Bonino».

Della necessità di una riunione del centrosinistra che ha governato la Regione in questi ultimi cinque anni, prima della direzione del Pd, parla il presidente del Pd Lazio, Fabio Melilli mentre Roberto Morassut, deputato del Pd e coordinatore dell’Area Democratica del Pd Lazio, mette in guardia sul fatto che la candidatura della Bonino «arriva come un’emergenza, con un centrosinistra in ordine sparso, senza un’intesa di programma e con un Pd senza iniziativa politica. Questo è il risultato di una trattativa centralistica». La Federazione della Sinistra intanto avanza la candidatura dell’Idv Stefano Pedica che si dice «onorato».