«Il Pd? Spieghi che la Tav non è di destra»

da Milano

Finora non ha mai perso occasione per dire la sua sul nascente partito democratico, ancora di più all’alba della sconfitta elettorale del centrosinistra alle amministrative, anche dopo la sua esclusione a sorpresa dal comitato dei 45 saggi della nuova formazione del centrosinistra. Tanto da lanciare l’idea di una federazione «nordista» del Pd, in grado di recuperare consensi in quel Nord dei piccoli imprenditori, i più colpiti dalla morsa fiscale di una sinistra «antropologicamente lontana dalla provincia padana».
Fuori dall’alto consesso dei padri nobili del Pd il sindaco di Torino Sergio Chiamparino continua a lanciare messaggi ai leader impegnati nel difficile parto. A che serve il Pd? Chiamparino ha provato a rispondere ieri, ai microfoni di una radio locale: «Serve per esempio a spiegare - ha detto il sindaco ds - che la Tav si può fare. A far cambiare una cultura che oggi considera di destra far passare un treno veloce in un tunnel a 600 metri sul mare e di sinistra farlo arrampicare a 1.300 metri e farlo transitare in un tunnel vecchio 150 anni». Segno che il malessere dei sindaci e governatori del Nord (gli altri: Massimo Cacciari, Mercedes Bresso, Riccardo Illy), la loro lontananza dal quel nuovo soggetto creato a tavolino dalle segreterie politiche, è reale.
Dopo la batosta elettorale urge un cambiamento di rotta, e la Tav può segnare la differenza. «Dobbiamo dare il via in tempi rapidi alla Torino-Lione - insiste Chiamparino -, pena la perdita dei contributi europei. E in tal caso, è del tutto evidente, si accentuerebbe la distanza tra il centrosinistra e le istanze di questa parte del Paese. È una questione sulla quale il Pd si deve misurare, assumendo linee politico-programmatiche rigorose».
Quanto alla struttura federale del Partito democratico l’esponente ds ha spiegato di pensare a un partito nazionale, ma «attraverso tanti Pd regionali dotati di ampia autonomia politica», con un «rapporto forte con i territori, che consenta di fare entrare nel nuovo partito forze fresche che ora stanno a guardare». Che nel centrosinistra, e nel dibattito sul Pd, si stia aprendo una questione settentrionale lo dimostra anche il duro scambio di tra lo stesso Chiamparino e il presidente della Campania, Antonio Bassolino. Commentando l’emergenza rifiuti a Napoli il sindaco di Torino ha detto che se sul suo territorio ci fosse stata una crisi del genere, lui e il presidente della Regione piemontese, Bresso, si sarebbero dimessi.

«Un triste segno dei tempi e della confusione che regna nel centrosinistra», gli ha risposto Bassolino, ricordando che se le elezioni sono state un flop per l’Unione, lo sono state «soprattutto al Nord». Come dire, da che pulpito.

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