Era nellaria, è arrivato. Lappoggio dellUdc a Renata Polverini, anche se ad personam e non ideologico («abbiamo fatto una scelta sul profilo dei candidati e sui programmi, un patto non con le coalizioni ma col candidato presidente che ci dà garanzie e certezze sui punti programmatici che riteniamo fondamentali per il governo della regione», ha tenuto a precisare ieri il segretario regionale dellUdc Luciano Ciocchetti) rappresenta un nuovo passo del Pdl verso la riconquista della Regione Lazio. Come fa notare il senatore Andrea Augello «stanno maturando tutte le condizioni ideali per competere al meglio per la conquista della Regione: abbiamo un candidato forte e credibile, abbiamo una grande coalizione in campo che può allargarsi ancora con le aggregazioni di altre liste e della lista civica del presidente, stiamo mettendo a punto alcune forti proposte destinate a cambiare la fisionomia della vecchia Regione e abbiamo, infine, una straordinaria coesione nel Pdl nella comune volontà di vincere questa battaglia». A questo punto solo un suicidio politico potrebbe sottrarre alla Polverini la poltrona della Pisana. Anche se, con un Pd ancora in alto mare, forse neanche quello basterebbe per perdere.
Ma cè chi comunque non sta tranquillo e predica umiltà. Ad esempio il sottosegretario Francesco Giro, che vede «una tensione interna al Pdl, non dobbiamo complicare le cose perché la battaglia sarà durissima. Roma e il Lazio hanno delle platee difficili». E poi: «Sono stato uno degli sponsor ufficiali della Polverini. Quando dicono che lei è trasversale ci confermano che è la candidata giusta. Sottoscrivo quel che ha detto Tajani: la Polverini deve avere la forza di ascoltare tutte le componenti del Pdl. Ed è fondamentale che quella di Forza Italia sia coinvolta maggiormente». Avviso ai naviganti.
Più enfatico invece il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ieri pomeriggio ha incontrato la sindacalista-candidata: «Il sostegno dellUdc a Renata Polverini - dice il primo cittadini - è un avvenimento di straordinaria importanza. Questo dimostra la forza della candidatura di Renata Polverini e del suo radicamento nei valori della dottrina sociale cattolica. Da questa fiducia personale e da questa convergenza programmatica si aprono importanti prospettive per il governo della Regione Lazio in cui unampia coalizione potrà affrontare e risolvere la grave crisi strutturale ereditata dalla gestione Marrazzo».
E mentre il deputato del Pdl Fabio Rampelli il sì di Cesa segnala «la differenza tra gli schieramenti, accentua la vocazione etica, sociale e solidaristica del centrodestra» ma invita ad «agire in discontinuità con le precedenti esperienze di governo regionale, di centrosinistra e di centrodestra»), il collega Vincenzo Piso esorta: «Ora rimbocchiamoci le maniche e operiamo coesi, per il raggiungimento di una vittoria che in questo contesto rappresenterebbe una occasione unica per il Lazio».
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