Il Pdl pensi al candidato sindaco e non ai congressi

Il Pdl pensi al candidato sindaco e non ai congressi

Siamo al surreale. Ve lo riferisco così come l’ho orecchiato anch’io, perché il tema mi interessa davvero poco, così come credo che interessi poco o nulla a qualsiasi persona normale che vede come priorità immediata per Genova l’espugnazione di Palazzo Tursi e la gioia di dare finalmente un governo non di sinistra a Genova dopo decenni.
Invece, no. Ci sono molti maggiorenti del Pdl interessati soprattutto ai congressi locali, in cui si fronteggerebbero a colpi di tessere due schieramenti: da un lato gli «scajoliani» e dall’altro i «minassian-grilliani» alleati con i «biasottiani», sempre che questi ultimi, abili nel mercanteggiare, non siano già alleati nel frattempo con il primo gruppo.
Vi risparmio retroscena e voci di corridoio sulle manovre preparatorie di questi congressi, anche perché è roba da massiccio uso di analgesici non dico per capire, ma almeno per tentare di capire cosa succede.

E vi risparmio anche alcuni retroscena tristissimi, come quello che è successo a Savona dove, nell’ansia di fare il maggior numero di tesserati possibile, hanno arruolato anche un consigliere comunale del Pd, talmente lusingato della tessera del Pdl da denunciare chi aveva osato accostare il suo nome al partito berlusconiano o un sacerdote che ha spiegato di essersi iscritto volentieri, ma che lui a votare Berlusconi non ci penserebbe nemmeno per sogno. (...)

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