Pdl, subbuglio anche in Brianza tra primarie e commissario

Subito un commissario o conferma del coordinatore provinciale Elena Centemero e congresso ad autunno? Acque agitate nel Pdl anche a Monza. Nel mirino la deputata e responsabile del territorio Elena Centemero che pagherebbe i non buoni risultati alle ultime elezioni in Brianza. Compresa la sconfitta nel Comune simbolo di Arcore. E poi i nodi di Desio, Cesano Maderno, Seveso, Besana. Destinato a succederle con il coordinamento che sarebbe commissariato, il vicesindaco di Misinto e assessore all’Ambiente nella Provincia di Monza e Bianza, il quarantenne Fabrizio Sala. Già commissario del partito prima di Massimo Ponzoni, di area liberal, è appoggiato da ministro allo Sviluppo Paolo Romani che a Monza ha ceduto il ruolo di assessore al Territorio, mantenendo però quello all’Expo. Ma anche dal coordinatore regionale Mario Mantovani e da Francesco Magnano, sottosegretario all’Attrattività in Regione e legato alla famiglia Berlusconi. Un commissariamento che in molti vedono come uno schiaffo al governatore Roberto Formigoni che della Brianza ha sempre fatto un feudo ciellino. Non a caso i due eletti al Pirellone l’ultima volta sono stati il formigoniano Stefano Carugo e l’ex assessore Massimo Ponzoni. Anche per questo, a difesa della Centemero, si sarebbe schierato il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi forte di ottimi rapporti con il nuovo segretario unico del Pdl Angelino Alfano. Che, al momento, non avrebbe nessuna intenzione di firmare la lettera per il commissariamento del coordinamento provinciale, salvando il posto alla Centemero. L’insegnante di latino e greco che proprio Silvio Berlusconi portò alla politica e a cui il ministro Mariastella Gelmini avrebbe offerto un incarico di prestigio in cambio del passo indietro. Ma che Romani vorrebbe commissariare senza tante discussioni. Con una mossa simile a quella con cui Mantovani ha tentato, non riuscendoci, di imporre il capogruppo a Palazzo Marino contro il voto dei consiglieri che in maggioranza stavano con Carlo Masseroli. «È il momento - chiede il brianzolo Carugo - di dar voce ai tanti eletti e agli elettori che chiedo una sola cosa, congressi e primarie. Tutte le vecchie formule tipo il commissariamento o le imposizioni dall’alto, non sarebbero più accettate». Spiegando così il tracollo del centrodestra tra le regionali dell’anno scorso e l’ultima tornata elettorale.
E così Monza si potrebbe preparare a essere il primo test di prova per la stagione di elezioni delle cariche di partito chiesta da Formigoni e benedetta da Alfano. Un laboratorio ancor più significativo perché l’anno prossimo a Monza si eleggerà il nuovo sindaco.

E perché da far passare in consiglio comunale c’è ancora il Pgt, il Piano di governo del territorio che porta ancora l’impronta di Romani, ma che rischia di incagliarsi sui malumori dei consiglieri di maggioranza. Più sicuro, invece, il posto del vice coordinatore Roberto Alboni, difeso dall’anima ex an del partito invero ormai piuttosto sparuta, ma soprattutto dal coordinatore nazionale Ignazio La Russa.

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