L'altra sera, su Raidue, dalle 21 alle 23.50, quasi tre ore di trasmissione pagata con i soldi dei contribuenti, è andata in onda la puntata del programma di Santoro interamente dedicata al filmato inerente gli scandali di tre preti inglesi accusati di pedofilia.
Il programma si intitola Annozero, ma di zero, in quella puntata c'era ben più del nome, a cominciare dal conduttore. Zero in condotta a Santoro per la perfida macchinazione orchestrata a danno della Chiesa e attuata strumentalizzando cinicamente una tristissima vicenda umana di pedofilia. Zero in condotta alla Rai per aver consentito l'acquisto del filmato della BBC, televisione di Stato del Regno Unito, notoriamente incline a favorire e a promuovere ogni tentativo di manipolazione della verità a danno della Chiesa cattolica. Zero in condotta infine ad alcuni ospiti della puntata che, non vedendo l'ora, hanno dato ampia prova di sé, della propria ignoranza o della propria malafede, attribuendo addirittura a Papa Ratzinger la responsabilità di mancate condanne o denunce di tali fatti. Gravissimo e falso anche questo.
Ma siccome, talvolta, è dai particolari che si capisce l'insieme, basti solo segnalare la conclusione del triste programma. Bene, dopo circa tre ore di denunce, scandali, violente accuse di pedofilia ai preti e di omertà alla Chiesa, ecco il gran finale del circo: un modesto vignettista di bottega, spronato dal conduttore, si esibisce in una sequenza di illustrazioni a tratto, improvvisate durante il corso della puntata. Vignette insulse contro il Papa, la Chiesa, naturalmente Berlusconi e Fini, ma tutte aventi a tema l'infamante e doloroso tema della pedofilia. Una battuta di una vignetta rappresentante un alto prelato diceva: «lasciate che i bambini vengano a me». Altre amenità del genere completavano il penoso quadro. Di fronte a questo scempio, il sagace conduttore, l'immancabile Travaglio, il vignettista, la maggioranza degli ospiti e anche lo spietato fustigatore di costumi della BBC, unitamente all'intero studio, si sbellicavano dalle risa. Invece, inquadrati di sfuggita dalla telecamera, in un angolo, un parroco siciliano che lotta contro la pedofilia e il bravissimo Mons. Fisichella, apparivano rinchiusi in un dignitoso silenzio. Il loro sguardo a mala pena celava la tristezza per lo squallido spettacolo del dolore altrui trasformato in occasione di riso, di scherno e di stupida ironia, ma così è. Unicuique suum.
E questo è il punto. Mentre taluni godono e prosperano sui dolori altrui, cogliendone occasione di propaganda personale per costruirsi la fama di moralisti a danno dei propri bersagli, altri, più uomini e meno vigliacchi, soffrono realmente e partecipano in silenzio di fronte al dramma umano della miseria, della sofferenza, del male e del peccato che sono in tutti noi.
Per questo la stragrande maggioranza del popolo italiano vuol bene alla Chiesa ed è affezionato ai propri preti che, da decenni e secoli, accompagnano ciascuno di noi dentro la faticosa strada della vita, insegnandoci a non cedere mai al male e ad aver sempre lo sguardo fisso sulla speranza che proviene dalla Verità. Non solo a parole o dai pulpiti, ma con centinaia e migliaia di esempi e di opere concrete di testimonianza e di carità, sparse in ogni angolo d'Italia e del mondo.
Dopo duemila anni di presenza della Chiesa nel mondo, adesso, sembra proprio di essere tornati all'anno zero. E così, di fronte alla ripresa di una nuova è più significativa presenza della Chiesa nella vita pubblica dei cittadini, inevitabilmente, si ripresentano i nuovi Giuda, gli Erode e i nuovi Ponzio Pilato, con i loro centurioni, lacchè e sacerdoti della legge. Gesù ci ha insegnato che non bisogna temere ma, pregando il Padre che è nei cieli, perdonare a questi stolti perché non sanno quel che dicono. Intanto, in attesa dei prossimi attacchi che sicuramente arriveranno, seguiamo anche noi l'invito di Vittorio Messori ad organizzarci e a saperci difendere dalle infamie.
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