Catania - Cinque persone arrestate e trentasei indagate. E' il bilancio di un'operazione contro la pedofilia on line e il turismo sessuale condotta in
varie regioni italiane dal Nucleo investigativo telematico della Procura di
Siracusa.
Anche un addetto informatico della Procura C’è anche uno specialista addetto alla gestione
informatica della Procura distrettuale di Catania tra i cinque arrestati
nell’ambito dell’inchiesta ’Anime bianchè della magistratura di Siracusa
contro la pedopornografia. È accusato di avere diffuso in rete oltre 800
video pedofili, alcuni dei quali sarebbero riconducibili a circuiti del turismo
sessuale.
Due persone sono state invece arrestate a Reggio Emilia: un
commerciante di 33 anni e un operaio di 46. Nelle loro abitazioni
investigatori del Nit hanno sequestrato un ingente quantitativo di materiale
pedopornografico. Identico materiale è stato trovato nella casa di un altro
arrestato: un impiegato di 59 anni de L’Aquila. A Roma un pensionato di 60
anni è stato invece arrestato in flagranza di reato perchè sorpreso a
divulgare materiale pedopornografico.
Le regioni in cui sono state eseguite le perquisizioni sono: Emilia
Romagna, Lazio, Veneto, Lombardia, Sicilia, Piemonte, Puglia, Campania,
Calabria, Toscana, Umbria, Marche, Liguria e Abruzzo.
Procuratore: "Video abietti" "Stupisce sempre il carattere particolarmente abietto
dei video che sono stati acquisiti dai computer di un numero così elevato di
cittadini nei quali figurano bimbe in tenera età che sono costrette a subire
coercizioni criminali fortemente degradanti e umilianti". Lo ha affermato il
procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi, commentando l’operazione "Anime bianche".
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