«Penati inventa Asam per salvarsi dai debiti»

«Filippo Penati sa di avere una montagna di debiti». Pausa. «Sì, il presidente della Provincia di Milano è indebitato fino al collo. Quali debiti? Be’, quelli accumulati per blindare Serravalle, per conquistare l’autostrada dei milanesi. Ma i conti non tornano e, adesso, corre ai ripari. Come? Mettendo in piedi un carrozzone, Asam». Dario Balotta, segretario generale della Fit-Cisl, sa che le parole sono pietre, ma sa pure che il silenzio non è d’oro e, quindi, picchia duro sull’amministrazione di via Vivaio e sulle voglie «finanziarie» del tycoon Penati.
«I numeri parlano chiaro: sui conti di Palazzo Isimbardi pesa il debito contratto da Penati con Intesa per acquistare il quindici per cento di Serravalle. Penati è alla canna del gas perché ha sborsato un prezzo non esattamente vantaggioso: anzi, pur invocando il bonus di maggioranza (che assegna la guida della società a chi possiede più azioni, ndr) non c’è economista che non consideri spropositata quella valutazione. E ora tenta di porvi rimedio con un colpo d’ingegno».
Per azzerare il debito finanziario contratto con Banca Intesa, svela la Cisl, «Penati mette in piedi Asam ovvero il carrozzone affidato al professor Giulio Sapelli che è un’Iri in salsa ambrosiana e di cui, non avvertivamo la necessità perché già nato vecchio». Come dire: «Una cosa inutile». Talmente «inutile» che Penati «si prepara a vendere il trentatré per cento per rientrare dai debiti, pur di uscire da quel rischio di vedere i creditori far anticamera davanti al suo ufficio».

Immagini davvero poco edificanti della Provincia di Milano, dove sul fronte Pedemontana i legali stanno verificando qual è la mission, se la società di realizzazione può diventare società di gestione oppure no». Quisquilia di non poco peso mentre il 19 marzo arriva il nuovo presidente di Pedemontana.

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