Se qualcuno di altra religione prega per la salvezza dei cattolici, non suscita certo le nostre rimostranze, semmai, protesteremmo per eventuali malefici a nostro danno. Invece, i giornali del 17/8/07 hanno riportato la notizia di un appello al Papa di due Rabbini Capo di Israele. Yona Metzger e Shlomo Amar, a capo delle comunità ashkenazita e sefardita, autorità spirituali indiscusse all'interno del mondo ebraico, un paio di settimane fa hanno rotto ogni indugio. Presa carta e penna hanno chiesto a Benedetto XVI di togliere dalla preghiera contenuta nella messa in latino riportata in auge col Motu Proprio Summorum Pontificum, la conversione degli ebrei. La preghiera in questione aveva sollevato sin dall'inizio non poche proteste da parte delle comunità ebraiche. Altri rabbini (anche italiani) lo scorso mese avevano espresso «preoccupazione» per la presenza, nel messale in vigore fino al 1962, dell'invocazione «per la conversione degli ebrei» a Gesù Cristo. La religione cattolica è una religione universale destinata a tutti gli uomini e non ad una ristretta élite esclusivista. Il messaggio evangelico di salvezza ci obbliga a portare la verità a tutti gli uomini.
Rinunciare alla conversione degli altri vuol dire venir meno a questa missione. Infatti, non esistono due verità una per gli ebrei ed una per gli altri popoli ma una sola verità. Certi interventi esterni devono essere ritenuti indebite interferenze.Cattolici Genovesi
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