Pericolo scampato, ora i tagli

Respinto l’attacco all’euro ma può ripetersi, quindi è il momento di agire. Il bilancio va adeguato al mercato elevando l’età pensionabile, rivedendo la sanità, sopprimendo (davvero) gli enti inutili. Altrimenti rischiamo la fine della Grecia

Attacco all’euro respinto. Almeno si spera dopo la reazione tempestiva e decisa della Ue. Ma ciò che è successo una volta può ripetersi perché gli speculatori sono ancora lì al loro posto. Se ne muore uno, ne nasce subito un altro. Così va la finanza ed è bene non dimenticarlo per non replicare i soliti errori. E noi italiani ne abbiamo commessi parecchi in passato senza rimediarvi. Certo siamo messi meglio della Grecia, della Spagna, dell’Irlanda e del Portogallo, però il Mezzogiorno non ci aiuta a cambiare velocità, sicché, nonostante un Nord abbastanza robusto e con le carte in regola, non possiamo considerarci al riparo da nuovi assalti.
Tutto questo per dire una cosa semplice da enunciare e difficile da realizzare.

Abbiamo voluto la moneta unica? Allora dobbiamo adeguare il bilancio pubblico al mercato e non più allo Stato sociale, imponente e di tipo comunistoide, che ci siamo dati senza potercelo permettere se non dissanguandoci (...).

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