Addio a Boncinelli, Dado non esiste più

Non era solo un importante genetista e fisico italiano: il ricordo di uno scienziato capace di far sembrare semplici le cose difficili

Wikipedia
Wikipedia
00:00 00:00

Non era solo un importante genetista e fisico italiano, Edoardo Boncinelli (tutte le sue scoperte le trovate online), per noi era semplicemente Dado, e Dado era una persona speciale. Lo sa bene chi è andato a ascoltare una delle sue conferenze (le trovate anche su Youtube), dove spaziava dal DNA alla letteratura alla fisica, enciclopedico, e sempre con quel tono divertente, capace di far sembrare semplici le cose difficili, e il pubblico restava incantanto, rideva, imparava. Infaticabile, l’anno scorso ha fatto una festa per il suo duecentesimo libro.

Chi lo seguiva su Twitter (X, ma dopo anni ancora continuamo a chiamarlo Twitter, Musk si facesse due domande..) sa che al risveglio buttava lì degli aforismi, i primi che gli venivano in mente. Su tutto ciò che riguardava l’umanità, senza filtri, politicamente scorretti e tradizionalmente scorretti, e di un umorismo unico.

Io e un altro mio caro amico, il neuroscienziato Giorgio Vallortigara, più o meno ogni settimana lo chiamavamo su WhatsApp in conversazioni di gruppo, e lui, pur malato da anni, era felicissimo nel partecipare alle diatribe tra me e Giorgio, che di solito riguardavano amore, esistenza e morte, gli argomenti di cui si parla tra amici veri.

Vi racconto solo l’ultima. Giorgio ci aveva proposto un test, mostrare l’immagine di due donne identiche a un gruppo di persone, dando solo l’informazione che una aveva avuto trenta uomini, e l’altra nessuno, e dicendo che la maggior parte dei partecipanti aveva scelto la donna vergine, seguendo un input biologico, genetico. Io avevo scelto quella che aveva avuto trenta uomini, ma di fronte all’incalzare delle motivazioni di Giorgio aggiunsi Dado, e anche lui fece la stessa scelta, e da lì nasque una strepitosa discussione tra i due scienziati, con Dado che mi difendeva perché a lui le donne piacevano esperte, “che ci faccio con una vergine, dovrei insegnarle tutto!”. Con Dado io e Giorgio ci siamo fatti tante risate, anche perché Giorgio (e anche il sottoscritto) aveva una stima reverenziale per Dado, e si faceva dire di tutto, anche, nel caso del suddetto test: “Giorgio, tu sei una femminuccia!”.

Questa mattina, invece, ci siamo svegliati con questo dolore, e né io né Giorgio ci siamo detti quello che dicono molti altri membri della nostra specie, che Dado è andato in cielo, ovunque lui sia, e

altre favole consolatorie. Piuttosto, come Flaubert quando muore Madame Bovary (la più bella e spietata frase sulla morte mai scritta: «elle n’existait plus»), ci siamo scritti rassegnati e tristi che Dado non esiste più.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica