"È sparita, ha cambiato numero": che fine a fatto Martina Ceretti

Sulle pagine di Chi Federico Monzino ha parlato del sentimento che lo legava a Martina e del perché la modella è sparita dalla circolazione

"È sparita, ha cambiato numero": che fine a fatto Martina Ceretti
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Il caso Bova rimane al centro dell'attenzione mediatica. L'attore ha querelato Fabrizio Corona, il suo legale - Annamaria Bernardini de Pace - è pronta a difenderlo su più fronti e Federico Monzino continua a rilasciare dichiarazioni, dicendosi estraneo alla vicenda della tentata estorsione ai danni del protagonista di Don Matteo. Persino Rocio Munoz Morales ha rotto il silenzio e dal palco del Festival Magna Graecia ha lanciato frecciate all'indirizzo dell'ex compagno. In tutto questo gran parlare non sfugge il silenzio, nel quale si è chiusa Martina Ceretti, la protagonista dello scandalo che ha visto coinvolto Raoul Bova.

L'addio ai social, il numero cambiato

Dopo la pubblicazione degli audio e delle chat compromettenti con l'attore, la modella si è cancellata da Instagram e ha fatto perdere le sue tracce, convinta che, rimanendo nell'ombra, la curiosità su di lei sarebbe scemata. Della 23enne non si hanno più notizie da settimane ma il gossip su di lei non si placa. Neppure Federico Monzino, al centro dello scandalo per la vendita delle chat tra Bova e Martina e per la presunta estorsione ai danni dell'attore, non sa che fine abbia fatto la modella. "Al momento non ho più avuto contatti diretti con Martina. È sparita dai social e, purtroppo, non sono più riuscito a raggiungerla nemmeno telefonicamente, visto che ha cambiato numero. Capisco che, dopo tutto ciò che è successo, possa aver scelto di allontanarsi da tutto e da tutti, e lo rispetto", ha detto sulle pagine di Chi.

"La vicenda ha avuto un impatto enorme su di lei"

Il desiderio di popolarità, che Martina Ceretti aveva, le si è ritorto contro con lo scoppio dello scandalo e defilarsi è stata quasi una scelta obbligata. "Sicuramente questa vicenda ha avuto un impatto enorme su di lei, e credo che, giustamente, stia cercando di prendere le distanze da tutto questo caos mediatico. Non posso che augurarle il meglio e sperare che riesca a trovare la serenità che merita. Se mai dovesse voler riprendere i contatti, sarò qui, ma capisco che ora sia difficile per entrambi", ha dichiarato Federico Monzino, che ha anche ammesso di provare un forte sentimento nei confronti della 23enne romana.

Il sentimento tra Monzino e Martina

Ceretti e Monzino si conoscevano da circa due anni, quando hanno avuto l'idea di vendere le chat di Bova a Corona. "Inizialmente ci siamo visti solo un paio di volte, ma è stato circa un mese fa che abbiamo cominciato a frequentarci più assiduamente. Col tempo ci siamo avvicinati sempre di più, non solo come amici, ma sotto un aspetto più emotivo. Ci siamo conosciuti, abbiamo iniziato a frequentarci più spesso e, con il tempo, c'è stata una connessione che si è fatta sempre più forte", ha spiegato il giovane, proseguendo: "Non nascondo che i sentimenti sono diventati parte di questa vicenda, ma è importante sottolineare che, sebbene ci siano stati dei sentimenti da parte mia, tutto è nato da una connessione autentica e non da un piano strategico. Oggi, guardando indietro, vedo chiaramente che le emozioni possono influenzare le scelte e, in questo caso, le nostre decisioni non sono state le più razionali".

La versione di Monzino

Nell'intervista rilasciata al settimanale Federico Monzino non ha aggiunto nuovi dettagli alla vicenda e ha ribadito la sua posizione: "L'idea di mandare le chat e gli audio a Corona l'abbiamo avuta insieme per aiutare Martina a raggiungere una maggiore visibilità. Riconosco che è stato un errore, ma non avevo intenzione di danneggiare nessuno". A proposito del tentato ricatto a Bova, Monzino si è detto estraneo ai fatti: "Non c’è mai stato un contatto diretto o indiretto tra me e lui.

Non ho mai avuto un numero spagnolo e non so perché qualcuno possa attribuirlo a me. Non sono stato io a scrivere quei messaggi a Bova e a coinvolgerlo direttamente. Io sto bene economicamente, non avevo alcun bisogno di ricorrere a simili pratiche".

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