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“Doppio standard”. Rania di Giordania condanna “il silenzio” dell’Occidente sulla situazione a Gaza

La Regina di Giordania ha rilasciato alla Cnn una rara intervista a carattere politico in cui accusa l’Occidente di usare due pesi e due misure nel conflitto arabo-israeliano

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La regina Rania di Giordania ha sempre soppesato con molta attenzione le sue parole. Raramente ha espresso pubblicamente pareri politici netti. Di fronte alla guerra in corso tra gli israeliani e i palestinesi, una tragica, delicata situazione che dura da decenni e che ora sembra sul punto di non ritorno, la sovrana, nata in Kuwait da genitori palestinesi, non ha potuto, né voluto rimanere in silenzio. In un’intervista alla Cnn, pubblicata sui suoi profili social, Rania sostiene che l’Occidente usi un “doppio standard” di trattamento nei confronti delle due parti in guerra, tacendo sul bombardamento israeliano di Gaza.

L’intervista di Rania di Giordania

Due pesi e due misure: questo sarebbe l’atteggiamento dell’Occidente di fronte al conflitto tra israeliani e palestinesi, secondo Rania di Giordania. La Regina ha rilasciato a Christiane Amanpour, della Cnn, un’intervista in cui non usa mezzi termini. Le sue parole, diffuse attraverso i social e citate dal Guardian, hanno fatto il giro del mondo, perché raramente la sovrana ha preso posizione in modo così forte, inequivocabile sulla complicata situazione in Medio Oriente. “Le persone in Medio Oriente, Giordania compresa, sono scioccate e amareggiate dalla reazione del mondo a questa catastrofe che sta accadendo. Nelle ultime due settimane abbiamo visto un evidente doppio standard nel mondo”.

Riferendosi al massacro perpetrato da Hamas all’inizio dell’ottobre 2023 in cui sono stati uccisi 1400 civili e che ha dato origine al nuovo scontro, la Regina ha puntualizzato: “Quando è avvenuto l’attacco del 7 ottobre il mondo si è schierato immediatamente e inequivocabilmente dalla parte di Israele e del suo diritto alla difesa, condannando l’attacco”. La stessa solidarietà senza indugio sarebbe mancata, invece, quando è stato Israele ad attaccare e ad assediare Gaza: “Ciò che stiamo vedendo nelle ultime due settimane è il silenzio del mondo”, ha accusato Rania di Giordania, spiegando: “Ci è stato detto che è sbagliato uccidere una famiglia, un’intera famiglia con le armi, ma va bene bombardarli a morte?”.

Sua Maestà si è chiesta per quale motivo l’Occidente non abbia imposto un cessate il fuoco: “Il silenzio è assordante e per molti nella nostra regione rende il mondo occidentale complice attraverso il supporto e la copertura che dà a Israele”. La sovrana ha anche voluto sottolineare il vero inizio di questa guerra e dell’odio che si porta dietro, usando un termine particolare, che rievoca un passato doloroso non così lontano: “È una vecchia storia di 75 anni fa. Una storia di morte angosciante e di migrazione per il popolo palestinese. È una storia di occupazione sotto un regime di apartheid”.

Il sostegno di Rania al popolo palestinese

Una delle prime reazioni a questa intervista, vero e proprio uragano mediatico, è stata quella del presidente francese Macron il quale, durante una conferenza stampa in Egitto, ha dichiarato: “La Francia non pratica il doppio standard, il diritto internazionale si applica a tutti e la Francia difende i valoro universali dell’Umanesimo…tutte le vite si equivalgono, tutte le vite meritano la nostra compassione, il nostro impegno…per una pace giusta e durevole in Medio Oriente”. Sulla stessa lunghezza d’onda è il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel: “L’Unione Europea non ha doppi standard”.

L’attenzione mediatica e politica si è concentrata anche su un altro passaggio dell’intervista: la regina Rania ha affermato che non ci sarebbero prove della decapitazione di bambini da parte di Hamas lo scorso 7 ottobre. Come riportato da Il Corriere.it il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani avrebbe inviato alla sovrana “un link a un sito web crittografato con i video delle decapitazioni, dei corpi bruciati e delle torture commesse da Hamas” il 7 ottobre 2023.

Sui suoi profili social, prima dell’intervista alla Cnn, la Regina ha anche pubblicato diverse storie e post a sostegno del popolo palestinese. Per esempio il 17 ottobre scorso ha diffuso un filmato di un suo discorso di 14 anni fa, la cui didascalia dice: “Durante un intervento nel 2009, nel pieno di una guerra di tre settimane a Gaza. Quattordici anni e cinque guerre dopo è sconfortante quanto poco sia cambiato. Il mondo non può rimanere in silenzio.

[Tutto] questo deve finire”.

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