Pestaggi e stupri per entrare nel branco

Sono 100mila nel mondo, hanno meno di 20 anni, il corpo pieno di tatuaggi e trafficano in armi e droga

Sono nati meno di 20 anni fa, ma i «mareros» hanno già soppiantato in pericolosità tutte le altre baby gang americane. Si riconoscono subito perché sono coperti di tatuaggi gotici dalla testa ai piedi, per la ferocia paranoica, per la capacità di espandersi con estrema rapidità. Ormai basta il nome «Mara Salvatrucha» o la loro sigla «MS-13» per incutere terrore.
Le formiche guerriere

Adolescenti assassini
Quale sia l’origine dell’«MS-13», in Sud America basta questa sigla tatuata per essere uccisi dagli squadroni della morte. Nel solo distretto di Tegucigalpa in Honduras, sono finora stati massacrati un migliaio di adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Come tutta risposta i «mareros» hanno attaccato un bus di linea, massacrando 28 passeggeri. Bassissima l’età media dei componenti la «Mara». Raramente superano i 25 anni, oltre il 50 per cento ha meno di 15 anni e il due per cento addirittura meno di 10.
Tatuaggi e bandane
Oltre alla sigla MS-13 si fanno tatuare sul corpo, faccia compresa, anche le lettere «sur», che dovrebbero significare «sureño» o «southerner», le corna del diavolo e il nome della propria banda. Oltre ai tatuaggi sono riconoscibili per gli abiti in stile «hip-hop», le bandane bianche e azzurre (la bandiera del Salvador) e i graffiti usati per delimitare il territorio.
Traffico di armi a droga
Il sodalizio criminale in pochi anni è diventato una leggenda, tanto che ora si dice sia collegato alla mafia messicana e persino ad Al Qaida, che la userebbe per infiltrarsi negli Stati Uniti. Forse è solo frutto delle paure americane, ma vero è che nella attività della banda rientrano, oltre alla droga, i furti e le rapine, anche il traffico di armi e clandestini e l’omicidio su commissione.
Cieca violenza
I loro comportamenti sono sempre mossi dalla cieca violenza: l’iniziazione dei maschi avviene dopo feroci pestaggi, quella delle femmine dopo stupri di gruppo.

E una volta entrati non si esce più, farlo, magari dopo aver tradito il gruppo collaborando con la polizia, significa morte, l’unica costante: morte per difendersi, per fare soldi, per incutere terrore, morte come fine certa per tutti i «mareros».
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