La Philharmonia e il tocco magico della Argerich

«Avrei voluto essere un dottore, non volevo nel modo più assoluto fare la pianista. Ma è la sola cosa che so fare, più o meno». Le rare interviste di Martha Argerich spesso planano su questa esclamazione. Sì, proprio lei, l’icona del pianoforte che rimpiange bisturi e stetoscopi perché ama «profondamente suonare il pianoforte, ma non fare la pianista. I continui viaggi, lo stile di vita del concertista non ha nulla a che vedere con il suonare il pianoforte, con la musica».
Una carriera fantastica eppure vissuta quasi con rabbia che ha pure saputo produrre lunghi periodi di silenzio, mesi e anni in cui la Argerich spariva dalla circolazione, per tornare, però, puntualmente.
Quello con Martha Argerich – comunque spesso a Milano - è uno degli appuntamenti più interessanti del festival MITO che si è aggiudicata una doppia presenza della signora, ieri sera all’Auditorium di Torino, e il 7 settembre agli Arcimboldi (ore 21). Dopo l’ultima separazione dalla tastiera, allontanamento questa volta legato a una malattia scongiurata, la Argerich è tornata alla ribalta ma con il fermo proposito di suonare in compagnia, quindi niente recital solistici. Così, al MITO la Argerich si presenta con la Philharmonia Orchestra diretta da Charles Dutoit, uno degli ex mariti con cui la signora, mercuriale fino all’inverosimile, non ama mai troncare del tutto.
La Argerich non si risparmia, così dopo il Primo Concerto di Beethoven a Torino, porta a Milano uno dei suoi cavalli di battaglia, il Concerto in sol di Ravel. E già pregustiamo i suoni vitrei, il canto gelido del Novecento di Ravel, le seduzioni e gli ammiccamenti alla francese, cioè cartesianamente controllati. Il programma milanese è un omaggio alla Francia di Ravel, di cui la Philharmonia proporrà anche la Valse, e di Claude Debussy (Jeux e Images).


L’appuntamento con la Argerich è preceduto da un recital, in Bocconi (ore 17), del giovane Severin von Eckardtstein e seguito al teatro Ventaglio Smeraldo (ore 23) con il Richard Galliano Tangaria Quartet. Ovviamente la motrice è la fisarmonica di Galliano, ai vertici mondiali del jazz.
Marta Argerich
stasera ore 21
Teatro degli Arcimboldi viale dell’Innovazione, 1
ingresso: 30 e 40 euro

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