Buone notizie: i milanesi apprezzano la cultura sotto casa. Lo conferma MeglioMilano, associazione che monitora la qualità della vita della città (www.meglio.milano.it). Nell'ultima elaborazione disponibile, relativa al 2007, pare che la «dieta culturale» dei milanesi si sia arricchita rispetto agli anni precedenti. Del successo dei teatri e della tenuta dei cinema nonostante le allettanti offerte della tv via cavo, si è ampiamente detto. Ciò che stupisce, a ben controllare i dati, è l'aumento dei fruitori dei musei civici e delle biblioteche, interessanti indicatori per comprendere il consumo culturale della nostra metropoli. Perché se è vero, come ha detto l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory citando un'indagine Demoskopea, che il 40% dei milanesi non sa collocare la strepitosa Pietà Rondanini di Michelangelo nel museo del Castello e che il 60% degli abitanti ignora l'esistenza del Pac, i visitatori milanesi dei musei civici sono in aumento. Stando ai dati di MeglioMilano, nel 2007 su mille abitanti 1.479 hanno visitato un museo rispetto ai 1.260 dell'anno precedente. Chiediamo a Donatella Caporusso, conservatore del Museo Archeologico, uno di quelli che si è maggiormente adoperato per svecchiare la propria immagine, come stanno le cose: «Non sono in grado di fare una stima esatta, ma dai commenti lasciati dai visitatori l'impatto con il museo civico è positivo».
A metà gennaio l'Archeologico inaugurerà la nuova sezione greca, realizzata dopo il restauro della struttura sottostante la cripta di San Maurizio, la deliziosa chiesa adiacente al museo, e da qualche giorno sono ripartiti i lavori per il recupero dell'area in via Nirone: «Tra un anno - annuncia Caporusso - avremo 1.300 metri quadri in più per esporre il nostro patrimonio». Nel frattempo, la sede di corso Magenta sarà interamente dedicata al felice progetto «Milano antica», inserito dal sindaco Letizia Moratti nel patto siglato con il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi circa la valorizzazione dei beni culturali cittadini.
Aumentano i visitatori milanesi nei musei cittadini ma anche i lettori, e quest'ultimo è un dato che sorprende se rapportato alla situazione nazionale. Che in Italia si legga poco (i lettori si sono ridotti dell'1% rispetto all'anno precedente secondo l'Istat) e che si pubblichi troppo (ben 55mila titoli all'anno) è infatti emerso anche al Convegno della piccola e media editoria «Più libri più liberi» che si è svolto recentemente a Roma. Ebbene, Milano fa eccezione: il rapporto tra i libri venduti e il totale dei residenti è in aumento con 2.050 volumi venduti su 1.000 abitanti nel 2006 e ben 2.252 nel 2007.
Si potrebbe obbiettare che libri venduti non equivalgono a libri letti e che spesso i volumi finiscono in bella mostra nella libreria del salotto buono di casa. Ecco allora un altro dato che conferma la propensione alla lettura dei milanesi: nel 2007 sono aumentati non solo gli acquisti di libri (e di quotidiani) ma anche i prestiti bibliotecari, con 628.665 prestiti su 100 abitanti rispetto ai 551.644 dell'anno precedente.
Dalla Biblioteca Sormani confermano: nel 2007 sono stati circa 164mila i volumi richiesti in consultazione e 48mila i prestiti effettuati. Quest'anno i numeri sono in crescita, con un aumento del 10% nella consultazione (159.730 nei primi 10 mesi dell'anno) e dell'11% nei prestiti, giunti a 45.697 richieste da gennaio allo scorso ottobre.
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