Piano sicurezza, più poteri al sindaco

Il ministro: la criminalità e il mancato rispetto delle leggi frenano la crescita della metropoli

Letizia Moratti l’ha ricordato pochi giorni fa: in due terzi della città («sei zone su nove») i cittadini non si sentono sicuri. Da qui l’importanza data alla «lotta contro ogni forma di illegalità» nel programma che sta via via prendendo forma. «Non è solo un problema di ordine pubblico - spiega il ministro dell’Istruzione e candidato sindaco della Cdl - la criminalità e il mancato rispetto delle leggi frenano lo sviluppo della città».
Nel discorso tenuto martedì alla Fiera, di fronte al ministro dell’Interno, Letizia Moratti ha snocciolato diversi esempi: dai venditori abusivi di Papiniano alle bande di stranieri del Gallaratese, dalla produzione e vendita di falsi nella la zona di via Paolo Sarpi (la Chinatown milanese) alle minacce ai negozianti di Galleria Vittorio Emanuele. «Il diritto alla libertà d’impresa - è l’idea della Moratti - è garantito se si può assicurare un adeguato livello di legalità». Per riuscirci, il sindaco di Milano dovrebbe avere in materia di sicurezza competenze e responsabilità «come succede a Londra e New York», soltanto così «potrà rispondere direttamente ai cittadini» del mancato rispetto della legalità.
Sui casi esistenti, Letizia Moratti non ha dubbi: «Bisogna eliminare le occupazioni abusive e sgomberare le case occupate per ridarle ai cittadini che ne hanno diritto». In città, ha ricordato, «ci sono zone di degrado dove resistono pratiche e comportamenti illegali, spesso tollerati in nome di una pretesa reazione a situazioni di ingiustizia. Tollerare l’illegalità - ha aggiunto - ha fatto aumentare il senso di insicurezza dei cittadini».
È la seconda conseguenza dei crimini, dopo il danno all’economia. Per aiutare le vittime della violenza il candidato sindaco della Cdl ha giù lanciato l’idea di creare in Comune un Ufficio che fornisca assistenza psicologica e materiale a chi ha subito stupri, rapine e altri crimini. Un centro aperto 24 ore su 24 che sarà gestito insieme alle associazioni di volontariato.
I dati sono incoraggianti. I reati commessi a Milano sono calati del 30 per cento in otto anni. Le giunte Albertini, ricorda il ministro dell’Istruzione, hanno avuto il merito di portare i vigili urbani tra la gente, positiva è stata anche l’istituzione da parte del governo dei poliziotti e carabinieri di quartiere, in Europa la nostra città è seconda solo a Londra per numero di telecamere che vigilano su strade e piazze. Letizia Moratti intende continuare su questa strada creando un nucleo di ghisa addetto alla sicurezza sui mezzi pubblici e nei parchi, spingendo la polizia ad aprire un presidio in ogni zona e in generale promuovendo un maggior coordinamento tra le forze dell’ordine. Non basta.
La criminalità si combatte anche creando lavoro. La Moratti ha fatto l’esempio degli ex carcerati: vanno aiutati, una volta tornati in libertà, a trovare un impiego, questo eviterà che commettano nuovi reati.

Il ministro vorrebbe creare poi un Osservatorio sull’occupazione e rilanciare il «Patto per il lavoro» siglato nel 2000. «Credo che sia giusto difendere i più deboli e chi rispetta le leggi - ha spiegato la Moratti-. Benessere e alti livelli di convivenza civile si assicurano solo se la legalità è rispettata».

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