Pil Usa in buona salute ma restano alti i timori di recessione

L’economia Usa è cresciuta nel primo trimestre più di quanto inizialmente stimato, ma i timori di una possibile recessione non sono svaniti del tutto. I rischi legati al caro-petrolio e a una fiammata dei prezzi restano in agguato e minacciano i consumatori. La Fed, infatti, pare intenzionata a interrompere la fase di tagli dei tassi e ad assumere un orientamento più restrittivo. Ieri il dipartimento del Commercio ha annunciato di aver rivisto al rialzo il Pil dei primi tre mesi dal +0,6% al +0,9%, in linea con la attese del mercato. La revisione della crescita è legata alla contrazione del deficit commerciale, ai minimi da cinque anni. In ogni caso, l’economia Usa per ora non mostri segni di ripresa: i consumi (più 1% su base annua) sono frenati dai rincari petroliferi e alimentari e dal valore delle case che continua a scendere.

A migliorare, rispetto alle stime dello scorso febbraio, sono invece i redditi, che per il primo trimestre sono stati rivisti in crescita del 4,7% rispetto al 4,4% della stima precedente. Confermato a +2,6% anche l’andamento dei prezzi nel primo trimestre.

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