da Milano
Il gruppo Pirelli prevede debito potenziale a 2-2,5 miliardi a fine 2006 una volta risolte le questioni aperte tra Olimpia, Hopa e le banche azioniste. Olimpia, partecipata da Pirelli con il 57,7%, detiene la quota di riferimento di Telecom Italia. «Dopo le put delle banche, Hopa, pensiamo che tutto sommato, il debito sarà tra 2 e 2,5 miliardi di euro», ha detto Marco Tronchetti Provera durante la conference call con gli analisti. Il debito netto a fine settembre era pari a 1,236 miliardi. Chiuse le operazioni con banche e Hopa, Pirelli «avrà al massimo l'80% circa di Olimpia. Ma non penso che quello sarà il risultato. Per questo prevedo un livello del debito intorno a 2-2,5 miliardi». Il prossimo anno scadono le put di Unicredito e Banca Intesa per la vendita a Pirelli della loro quota in Olimpia (ma le banche sarebbero propense a rinviate lopzione) e scade il patto di sindacato tra Olimpia e Hopa. Pirelli ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto consolidato a 316 milioni in rialzo del 35% sullo stesso periodo 2004. I ricavi sono aumentati del 13,3% a 3.322 milioni, il risultato operativo del 24% a 278 milioni. In seguito alla cessione del settore cavi, il debito netto al 30 settembre è calato a 1.236 milioni dai 2.338 milioni di fine giugno 2005, come già accennato sopra. Il settore pneumatici rappresenta così ormai oltre l'80% del volume d'affari del gruppo e la totalità del risultato operativo.
Olimpia, holding che detiene la quota di riferimento di Telecom Italia e che è partecipata con oltre il 50% da Pirelli, ha segnato un risultato netto totale di 215 milioni.
Rialzi infine per i titoli della scuderia Tronchetti Provera: Pirelli (+2,10% a 0,75), Telecom ha guadagnato l'1,15% a 2,38 euro. Camfin (+0,54% a 1,87) si è mossa con più circospezione.
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