«Finalmente un comunista...» commenta con ironia il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. I giochi sembrano fatti: ad affrontarlo nella prossima sfida verso il Pirellone sarà Filippo Penati, lex presidente di Palazzo Isimbardi. Strana sorte quella di Penati. È un politico bravo, presentabile e ha «stoffa» ma dopo la batosta di giugno presa alle provinciali da Podestà sembra avviarsi verso una seconda inesorabile disfatta. Ma chi glielo fa fare? Nessuno, ma è lunica «faccia» presentabile che in questo momento si può permettere la sinistra lombarda. Nel 2005 il governatore era stato affrontato da Riccardo Sarfatti, limprenditore milanese prestato alla politica: cè qualcuno che se lo ricorda? Forse si fa prima a cercarlo a «Chi lha visto». Penati quindi. Penati che finisce sulla graticola di una sfida quasi impossibile. «Dopo aver tentato con gente varia - aggiunge Formigoni - tentano con lui, ma il risultato non cambierà». Lex sindaco di Sesto è stato spinto ad accettare la missione impossibile da Pierluigi Bersani e si troverà ad affrontare problemi politici molto simili a quelli che hanno portato alla sua sconfitta per palazzo Isimbardi. La sinistra radicale, che aveva messo in corsa Massimo Gatti, non si rassegnerà facilmente ad accettare come proprio candidato un presidente con cui si è spesso scontrata in consiglio provinciale. Situazione definita invece nel centrodestra.
Lattesa è che domenica pomeriggio alle 17 e 30, in piazza Duomo, Silvio Berlusconi ufficializzi la candidatura di Formigoni e i politici locali sono ansiosi di partire con volantini, manifesti e dare così lavvio alla campagna elettorale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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