Pisapia prova a «pulire il mondo» Una task force anti infiltrazioni

Quanto successo a Santa Giulia dove parte dei terreni sui quali si è costruito quello che avrebbe dovuto essere un quartiere modello è risultata inquinata, è «uno scempio che una città come Milano non può sopportare». A dirlo il sindaco Giuliano Pisapia che ieri ha partecipato all’iniziativa «Puliamo il mondo» organizzata da Legambiente. «So perfettamente che in tre o quattro mesi non si risolvono i problemi - ha aggiunto - Ma l’impegno è dare nel giro di cinque anni risposte e trasformare una città che non era vivibile, in una città vivibile ed ecosostenibile». È per questo che anche Expo «sta prendendo provvedimenti molto importanti» per evitare che si ripeta quanto qui accaduto. «Io personalmente - la promessa - mi circonderò di persone che hanno fatto del contrasto alle infiltrazioni mafiose lo scopo dei loro studi e della loro vita. Ed Expo 2015 prenderà tutti i provvedimenti per evitare fatti del genere». Perché «a Milano si scoprono sempre di più zone inquinate e il discorso è quindi di tipo preventivo, bisogna fare tutti gli accertamenti prima e non dopo che si è costruito».
«Per Milano tutta e in particolare per gli abitanti di Santa Giulia - la replica di Manfredi Palmeri (Fli) - è impensabile che ci sia un orizzonte temporale di 5 anni per dare risposte ai problemi che affliggono quell’area. Si cominci a convocare una seduta della commissione Urbanistica per fare il punto sulle diverse questioni aperte». Col Comune, annuncia l’assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris, che aprirà «quanto prima» anche un tavolo per la questione del parco Trapezio sempre a Santa Giulia, i cui terreni sono risultati contaminati da sostanze cancerogene. «Abbiamo fatto già dei passi importanti per l’asilo, la promenade e con l’approvazione della caratterizzazione dell’area nord ex Montedison, adesso stiamo individuando tutte le aree che ancora in questa parte hanno bisogno di interventi di esportazione. E quanto prima apriremo anche il tavolo sul parco Trapezio».

De Cesaris ha poi ricordato che la bonifica del quartiere richiederà un lavoro «lungo, complesso, assai delicato e costoso» ma di questo - ha concluso - se ne dovranno fare carico gli operatori sulla base del principio del «chi inquina paga».

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