Pittaluga parla, la maggioranza litiga

L’assessore parla, la maggioranza si sbriciola ancora un po’. In Regione il centrosinistra si tiene in piedi con i cerotti. Roba di Sanità, naturalmente. In aula è mancato il numero legale per decidere di deaziendalizzare il Santa Corona di Pietra Ligure, il capogruppo dell’Ulivo Claudio Gustavino chiede una verifica di maggioranza e l’assessore al Bilancio G.B. Pittaluga che fa? Dichiara che intanto è inutile parlare, che il piano per la riorganizzazione della Sanità è bello e pronto, che il governo e la giunta hanno già deciso, che non ci sono neppure margini di manovra. Così, alla faccia del consiglio regionale e delle regole di democrazia istituzionale. Non a caso Matteo Marcenaro e Nicola Abbundo dell’Udc chiamano subito in ballo il presidente dell’assemblea legislativa, Mino Ronzitti, che dovrebbe richiamare la giunta almeno al rispetto dei ruoli. «Se questo piano definitivo esistesse davvero si avrebbe la certificazione che Montaldo, Miceli e Gustavino anche nella riunione di martedì con sindaci e i sindacati del Santa Corona hanno raccontato l'ennesima bugia - incalza l’Udc -. Infatti non è semplicemente un proposito della giunta quello di deaziendalizzare il Santa Corona, ma è una decisione già presa e scritta».
Già, Ronzitti, presidente super partes, ma anche uomo politico. E leader di Unione a Sinistra. Quel partito che non sta certo coccolando l’assessore alla Sanità Claudio Montaldo. E che anche stavolta è pronto al confronto duro. «Se parliamo della necessità del rientro del deficit sanitario siamo d’accordo - incalza infatti il consigliere Franco Bonello -. Altra cosa è la riorganizzazione della rete ospedaliera. Sul come mettervi mano e come risolvere i problemi dobbiamo parlarne in maggioranza, al momento non ci risultano decisioni prese. L’assessore sostiene di sì? Bene, le porti in consiglio, dovranno essere votate. E per passare avranno bisogno dei voti del Forum della sinistra».
Una minaccia vera e propria. Un messaggio forte e chiaro. Che viene ripreso anche da Rifondazione, già assente nell’ultima seduta, quella del ko. «Non capisco a cosa si riferisca Pittaluga - interviene il capogruppo Marco Nesci -. A luglio 2006 abbiamo parlato degli indirizzi sulla riorganizzazione della Sanità. Ma nel merito non ci siamo mai entrati. Io sono fermo ad allora. Prima di aprire bocca, l’assessore si informi su come stanno le cose. Se stanno come dice lui, vorrei ricordare a tutti che prima sarà necessario una valutazione in maggioranza. Quando vedrò come stanno le cose dirò cosa ne penso». Liberamente, senza usare mezzi termini. E la linea di Rifondazione è fin troppo chiara. Diversa da quella dell’assessore alla Sanità che vuol tagliare gli ospedali. «Lo ripetiamo ancora - conclude Nesci -.

Bisogna andare verso un aumento dei servizi territoriali, negli ospedali deve restare soprattutto l’intervento sui pazienti acuti, sulle urgenze. Ma prima bisogna aumentare i servizi sul territorio e poi riorganizzare gli ospedali». Non è la linea Montaldo. Non è quello che ha detto Pittaluga. È il contrario.

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