Dazi, Ue: "L'acquisto di armi non fa parte dell’intesa sui dazi"

L’acquisto di armi non è un tema di competenza della Commissione europea e nel pacchetto negoziale sui dazi con gli Stati Uniti “non sono state inserite cifre specifiche”. Bruxelles e Washington trattano per un’unione dell’acciaio e dei metalli

Diretta Dazi, Ue: "L'acquisto di armi non fa parte dell’intesa sui dazi"
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Dopo l'accordo con l'Unione europea, gli Usa puntano a stringere un nuovo accordo commerciale con la Cina. È per questo motivo che Washington ha deciso di prendere tempo congelando le restrizioni sulle esportazioni di tecnologia verso Pechino per evitare da un lato di compromettere i negoziati in corso e dall'altro per aiutare il presidente Donald Trump a strappare un incontro con l’omologo Xi Jinping entro la fine dell'anno.

Lo riporta il Financial Times, a poche ore dal nuovo round negoziale di Stoccolma tra le delegazioni di Usa e Cina, citando più fonti vicine al dossier, secondo cui al Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio americano, che gestisce i controlli sull’export, è stato chiesto negli ultimi mesi di evitare mosse dure contro la Cina. In evidenza i microchip H20 di Nvidia.

Ue: "L'acquisto di armi non fa parte dell’intesa sui dazi"

L’acquisto di armi non è un tema di competenza della Commissione europea e nel pacchetto negoziale sui dazi con gli Stati Uniti “non sono state inserite cifre specifiche”: “si tratta piuttosto di un’aspettativa espressa dal presidente Trump in merito all’aumento della spesa per la difesa in Europa, che potrebbe tradursi in maggiori commesse per l’industria militare statunitense. Ma non è stato incluso nei calcoli ufficiali”. Lo precisano fonti Ue all’indomani dell’accordo commerciale con Washington.

Fonti: 750 miliardi energia da Usa stima, non impegno

I 750 miliardi di euro di commodities energetiche, “petrolio, gas e nucleare”, che gli Usa dovrebbero vendere all’Unione Europea in tre anni, di cui ha parlato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, non costituiscono un “impegno” dell’Ue, perché non sarà la Commissione Europea ad acquistarle, bensì “le compagnie” private europee. Lo spiega un alto funzionario Ue, a Bruxelles all’indomani dell’accordo tra Usa e Ue in materia commerciale.

"Su esenzioni a dazi Usa per il vino negoziamo"

"Le trattative" su possibili esenzioni per il vino "sono ancora in corso, al momento non c'è una tempistica precisa, ma sembrano esserci progressi più significativi sul fronte dei distillati". Lo spiegano fonti Ue all'indomani dell'accordo sui dazi raggiunto con gli Stati Uniti che prevede una tariffa del 15% anche per l'agroalimentare europeo con alcune eccezioni da definire.

Borsa: Milano +0,8% con StM, Stellantis, Bpm e Unicredit

La Borsa di Milano conferma l'andamento positivo dell'avvio con il Ftse Mib che sale dello 0,8% a 41.047 punti. Dopo l'intesa sui dazi tra Ue e Stati Uniti, tra i migliori StM (+2,79%) e Stellantis (+1,3%) mentre sul settore della difesa pesa la promessa di un investimento di 750 miliardi in armi americane. Leonardo cede il 2%. Il colosso italiano è anche in lizza insieme alla tedesca Rheinmetall (-2,51% a Francoforte) per acquisire il ramo difesa di Iveco (-1,6%). Sempre in evidenza i bancari con Banco Bpm (+1,74%) anche dopo il passo indietro da parte di Unicredit (+1,7%). Lo spread tra Btp e Bund resta sui minimi da settembre 2008. Il differenziale oscilla su quota 82,8 punti con il rendimento del decennale itali che cala al 3,52%.

La Borsa di Milano non strappa, ma apre in buon rialzo

Le principali borse europee aprono con il segno positivo, all'indomani dell'accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione europea. A Francoforte il Dax avanza dello 0,86%, mentre il Cac 40 di Parigi scatta a +1,17%. A Londra il Ftse 100 segna +0,44%. Sulla piazza asiatica, Tokyo ha chiuso in netto calo, con il Nikkei a -1,05% e 41.020 punti. La Borsa di Milano non strappa, ma apre in buon rialzo. Il Ftse Mib sale dello 0,91% a quota 41.097 punti.

Borse, Europa verso avvio in rialzo dopo accordo Usa-Ue su dazi

Si preparano ad aprire in rialzo le Borse europee, all'indomani dell'annuncio del tanto atteso accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione europea, con i future sull'EuroStoxx 50 in rialzo dell'1,25% e quelli sul Ftse Mib dello 0,84%%. Ieri, infatti, il presidente americano, Donald Trump, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, hanno annunciato un'intesa che fissa la tariffa di base al 15% per i beni europei, comprese le automobili. Lo scenario peggiore - che vedeva dazi al 30% secondo la lettera inviata da Trump all'Ue - è stato quindi evitato, anche se ci sono ancora alcuni dettagli da definire, come per esempio i prodotti per i quali sono previste tariffe zero da entrambe le parti.

Meloni: "Battersi ancora sui dazi, vediamo le esenzioni"

"Giudico positivamente il fatto che si sia raggiunto un accordo, continuo a pensare che un escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e devastanti. La base di dazi al 15%, se ricomprende la base precedente dei dazi che in media erano al 4,8%, differentemente da quello che prevedeva il precedente accordo che sommava i dazi precedenti, secondo me è una base sostenibile, dopo di che ovviamente bisogna andare nei dettagli. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima di partecipare alla plenaria del vertice Onu sui sistemi alimentari ad Addis Abeba.

"Bisognerà studiare i dettagli dell'accordo, bisognerà lavorare ancora sull'accordo perché quello sottoscritto ieri è di massima, giuridicamente non vincolante, quindi nei dettagli bisogna ancora andare, c'è ancora da battersi".Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando con i cronisti ad Addis Abeba dell'intesa sui dazi tra Usa e Ue. Ad esempio "bisogna verificare quali sono le possibili esenzioni, particolarmente su alcuni prodotti agricoli, ci sono una serie di elementi che mancano così come non so a che cosa ci si riferisca quando si parla di investimenti, acquisto di gas" eccetera, "questo non sono in grado di valutarlo finché non ho i dati chiari.

Quello sottoscritto ieri a Turnberry, in Scozia, fra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "è un accordo di massima, giuridicamente non vincolante". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa da Addis Abeba. "Quindi nei dettagli bisogna ancora andare e c'è da battersi, e all'esito di questo lavoro - a livello nazionale ed europeo - e lavorare per aiutare quei settori che dovessero essere particolarmente coinvolti", ha aggiunto.

Parigi: "L'accordo tra Ue e Usa porta stabilità temporanea, ma è sbilanciato"

Il ministro francese per gli Affari europei Benjamin Haddad ha dichiarato oggi che l’accordo commerciale concluso tra Stati uniti e Unione europea presenta alcuni vantaggi, come le esenzioni per settori chiave dell’economia francese ad esempio quello degli alcolici, ma risulta squilibrato. "L’accordo commerciale negoziato dalla Commissione europea con gli Stati uniti apporterà una stabilità temporanea agli operatori economici minacciati dall’aumento dei dazi statunitensi, ma è squilibrato", ha scritto il ministro sul social network X.

Ue e Usa lavorano a quote comuni su acciaio e alluminio

Bruxelles e Washington hanno discusso "un’unione dell’acciaio e dei metalli, che riflette un’intesa comune", nella quale si riconosce che la vera sfida è la sovraccapacità a livello globale. "Vi è stato un ampio consenso sulla necessità di collaborare come alleati" e «coordinarsi contro la concorrenza sleale di Paesi terzi". Ue e Usa stanno lavorano a "un sistema di contingenti tariffari" su acciaio e alluminio "basato sui flussi commerciali storici, accompagnato da una politica comune per gestire le importazioni extra Ue e Usa". Lo si apprende a Bruxelles dopo l’accordo sui dazi che per i metalli industriali prevede tariffe del 50%. 

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