Politica economica

Famiglia, tregua fiscale, made in Italy: governo al lavoro sulla manovra

Esecutivo al lavoro sulla Legge di Bilancio, attesa sul tavolo del Consiglio dei ministri per lunedì pomeriggio. Dal pacchetto famiglia agli aiuti per gli italiani, tutte le misure al vaglio

Famiglia, tregua fiscale, made in Italy: governo al lavoro sulla manovra

Il governo Meloni sta alacremente lavorando al testo per la nuova Manovra, all'interno del quale, secondo indiscrezioni, ci sarà largo spazio per la tanto discussa tregua fiscale e per le famiglie. Lunedì il documento - il primo del nuovo esecutivo - è atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri, e in esso dovrebbe inserirsi anche quell'ampliamento a 5 mila euro del tetto al contante che all'ultimo non ha trovato posto nel decreto Aiuti quater.

Oggi il confronto fra i vari membri che compongono la maggioranza e poi il vertice a Palazzo Chigi, presieduto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Presenti anche i capigrupppo di FdI, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, oltre che i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

Ancora una volta, secondo quanto si apprende, è stata ribadita l'importanza di concentrare la Legge di Bilancio sulla tutela dei redditi bassi, dei giovani e degli anziani. Il premier Meloni ha sottolineato la difficoltà del momento e rimarcato che la maggior parte delle misure andrà nella direzione di contrastare il caro bollette. L'attenzione del governo sarà sui più deboli e fragili, dai giovani agli anziani.

La tregua fiscale

Nella prossima Legge di Bilancio non mancherà un pacchetto relativo alla cosiddetta tregua fiscale per la quale tanto hanno combattuto i partiti di centrodestra. In programma ci sarebbe la cancellazione di quelle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, e lo sconto del 50% per quelle tra 1.000 e 3.000 euro. Al di sopra dei 3.000 euro, l'imposta dovrà invece essere pagata per intero, ma la sanzione verrà ridotta al 5% e gli importi potrebbero venire dilazionati su cinque anni.

Posticipato, invece, l'intervento relativo allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero. Il governo, stando a quanto trapelato oggi, vorrebbe prendersi ancora del tempo per capire come agire.

Aiuti, taglio al cuneo e flat tax

Il cuore del provvedimento, in ogni caso, è composto dagli aiuti che il governo intende fornire agli italiani. Per quanto concerne gli esercenti e gli imprenditori danneggiati dalla crisi economica, si pensa a una rateizzazione delle tasse dichiarate ma non pagate negli ultimi tre anni.

Confermato, inoltre, il taglio di 2 punti del cuneo fiscale. In Manovra non dovrebbe neppure mancare l'estensione della flat tax al 15% per autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85mila euro.

Aiuti anche per quanto riguarda il caro bollette: previsti circa 21 miliardi dei 30 della Manovra per la lotta al caro bollette.

Via l'Iva su alcuni prodotti alimentari essenziali come il pane e latte, misura che costerà circa mezzo miliardo. L'esecutivo pensa anche di togliere gli incentivi sulla benzina, lasciandoli solo sul gasolio (un costo da 2 miliardi e mezzo).

In tema di pensioni è confermata l'intenzione di andare verso 'quota 103'. Prevista anche la proroga del bonus sociale e di Opzione donna.

Per quanto concerne il lavoro, Forza Italia ha chiesto la detassazione totale per i nuovi assunti under 34 per 2-3 anni.

Famiglia

In Manovra largo spazio alle famiglie. Come annunciato nei giorni scorsi dal ministro Eugenia Roccella c'è la volontà da parte del governo di ritoccare l'assegno unico e renderlo più generoso. Nello specifico, il ministro della Famiglia Roccella ha proposto un raddoppio da 100 a 200 euro della maggiorazione forfettaria dell'assegno per le famiglie con quattro o più figli e da 100 euro in più per i nuclei con figli gemelli, fino al compimento del terzo anno di età. L'aumento, se confermato, arriverebbe nel 2023.

Nel testo non mancano, dunque, interventi in favore della famiglia, in particolare della natalità. Si prevede un fondo da ben un miliardo per la famiglia.

Valorizzazione del Made in Italy

Fra le misure al vaglio, trapela anche un'attenzione per il Made in Italy. Sul tavolo ci sarebbe infatti un fondo con una dotazione di 100 milioni di euro per il 2023 finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del prodotto italiano. Si tratta di una proposta avanzata dal Mimit, secondo quanto riportato da Public Policy.

Bonus tv e decoder

Proposto anche il rifinanziamento bonus tv e decoder per un altro anno. La proposta arriva dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, che vorrebbe stanziare 100 milioni per il prossimo anno. Il bonus riguarderebbe l'acquisto di tv o di apparecchi televisivi senza rottamazione o decoder. Nel primo caso, serve la rottamazione di un apparecchio considerato ormai non conforme, e il contributo riguarda un solo nucleo familiare, pari al 20% della spesa nel limite di 100 euro. Nel secondo caso, il bonus è per i nuclei familiari con Isee fino a 20mila euro (30 euro o il prezzo di vendita se inferiore).

Rifinanziamenti e fondi

Altre misure proposte sono la creazione di un fondo per l'alfabetizzazione mediatica e digitale e tutela dei minori nell'ambito dei media digitali. Si parla dello stanziamento di 3 milioni di euro nel triennio 2023-2025.

Si ipotizza anche un fondo, con dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il prossimo anno, per il finanziamento di progetti di ricerca ed applicativi delle tecnologie digitali alla produzione, distribuzione e tutela dei prodotti media. Oltre a ciò, sul tavolo anche la possibilità di rifinanziare la 'Nuova Sabatini', strumento strutturale di sostegno al sistema delle Pmi per l'acquisto o acquisizione in leasing di beni strumentali.

Un altro fondo, con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il 2023, potrebbe essere stanziato per il finanziamento di progetti di ricerca ed applicativi delle tecnologie digitali alla produzione, distribuzione e tutela dei prodotti media. Lo scopo sarebbe quello di finanziare progetti di ricerca basati su tecnologie avanzate nell'ambito dello sviluppo, produzione, post-produzione e distribuzione di opere audiovisive e nella fruizione di contenuti multimediali.

Stretta sul reddito di cittadinanza

Più controlli sul reddito di cittadinanza. La linea resta quella di abrogare il sussidio tra sei mesi agli 'occupabili'.

Necessario, inoltre, accertare che i percettori del reddito vivano effettivamente in Italia.

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