L'Ue riapre il dossier automotive: cosa può succedere

Von der Leyen pronta a discutere con aziende e parti sociali per salvaguardare il futuro di un settore "vitale per la prosperità del Vecchio continente

L'Ue riapre il dossier automotive: cosa può succedere

Rientrata in attività a tempo pieno, dopo la polmonite che l'aveva costretta al ricovero in ospedale, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha estratto dal cassetto il dossier automotive, mantenendo così la promessa di occuparsene personalmente. Bruxelles, a questo punto, avvierà un dialogo strategico con l’industria automobilistica europea, le parti sociali e gli altri addetti ai lavori il prossimo 30 gennaio. Il nodo da sciogliere con la massima urgenza (senza dimenticare che a stringerlo è stata la precedente Commissione guidata dalla stessa von der Leyen che ora sembra optare per una sorta di dietrofront) va in direzione di salvaguardare il futuro di un settore "vitale per la prosperità del Vecchio continente, promuovendo allo stesso tempo i suoi obiettivi climatici e gli obiettivi sociali più ampi, essendo riconosciuta l'urgenza di agire per proteggere l’industria automobilistica europea e darle un futuro all’interno dell’Ue", recita una nota.

All’interno della Commissione, il commissario per i Trasporti sostenibili e il Turismo, Apostolos Tzitzikostas, greco, è stato incaricato di elaborare un piano d’azione per il settore, che trarrà vantaggio dalle discussioni in fase di avvio. Tzitzikostas, appartenente al Partito popolare europeo, secondo fonti vicine alla Commissione, farebbe parte del gruppo di politici consapevoli della necessità di revisionare le norme capestro che stanno affossando il sistema automotive Ue, a partire dalle pesanti sanzioni per chi sfora i nuovi limiti sulle emissioni entrate in vigore a inizio anno. Lo stesso commissario Ue, inoltre, risponde direttamente al vicepresidente esecutivo italiano Raffaele Fitto, ma allo stesso tempo è chiamato a confrontarsi con la "eco-talebana" delegata al Clima, la spagnola Teresa Ribera. Consiglio e Parlamento Ue saranno strettamente coinvolti durante tutto il processo.

I punti chiave della discussione includeranno innovazione, transizione pulita e decarbonizzazione, competitività e resilienza, relazioni commerciali e parità di condizioni internazionali, nonché semplificazione normativa e ottimizzazione dei processi. L'impegno di Bruxelles è quello di "collaborare con tutte le parti interessate allo scopo di garantire la competitività, la sostenibilità e la resilienza a lungo termine dell’industria automobilistica europea". Il 26 febbraio, pochi giorni dopo il risultato elettorale in Germania, fondamentale anche per l'esito finale dell'iniziativa avviata dalla presidente von der Leyen, è in agenda il "Clean Industrial Deal", piano che prevede misure specifiche atte a sostenere settori chiavi dell'industria, e per quella data dovrebbero conoscersi i primi orientamenti dei confronti avviati.

Per domani, intanto, la delegazione di Fratelli d’Italia guidata da Carlo Fidanza e il Gruppo ECR al Parlamento Ue, hanno organizzato a Strasburgo l'evento "Restart the Engine - The way forward to overcome the automotive sector's crisis" durante il quale presenteranno i risultati di un sondaggio esclusivo condotto per ECR da Polling Europe, nonché i punti principali della risoluzione sull’automotive che ECR sta predisponendo. All'iniziativa interverrà il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con un aggiornamento sul "Non-paper" presentato dall'Italia e dalla Repubblica Ceca in Consiglio europeo.

Febbraio, dunque, si preannuncia un mese caldissimo sul fronte automotive e non mancheranno gli scontri con chi, all'interno dell'Esecutivo di Bruxelles, vuole lasciare le varie scadenze immutate. Da registrare, infine, l'intervento dall'Italia di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, il quale ribadisce, riferendosi alla Commissione Ue, "la necessità, con onestà intellettuale, di ammettere l’errore e aggiustare in fretta il tiro: eliminare, quindi, le multe ai produttori europei per gli obiettivi non raggiunti nell’elettrico dal 2025 ed eliminare lo stop al motore endotermico al 2035". "La precedente Commissione - rimarca Spada - ha fatto dei danni gravissimi al sistema della competitività industriale, ha avallato e costruito, con la complicità di chi agisce in nome di una ideologia o, peggio, di chi agisce distrattamente, l’impianto regolatorio per autodistruggere il suo, e quindi nostro, fiore all’occhiello".

In gioco c'è il futuro di un’industria che rappresenta fino al 7% del Pil dell’Ue. E proprio per salvaguardare questo settore e altri entrati in crisi a causa del "Green Deal", il prossimo 5 febbraio davanti alla sede della Commissione Ue, a Bruxelles, manifesteranno migliaia di lavoratori metalmeccanici in arrivo da Italia, Spagna, Germania, Belgio, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.

A chiamarli a raccolta (per l'Italia ci saranno le rappresentanze delle sigle Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Filtctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil) il sindacato IndustriAll Europe nel segno del seguente slogan: "Insieme, possiamo costruire una Europa resiliente e sostenibile con buoni posti lavoro nell'industria per tutti".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Avatar di cherry68 cherry68
20 Gen - 19:21
Trump ha appena annunciato che trivellerà, userà il petrolio e lo venderà; gli americani saranno lasciati liberi di acquistare il tipo di automobili che preferiscono; l'industria automobilistica americana verrà ampiamente rilanciata.

E noi?
Mostra tutti i commenti (12)
Avatar di Ilsabbatico Ilsabbatico
20 Gen - 15:22
Tutti gli europei dovrebbero impegnarsi da quest'anno a non comprare più auto nuove ....poi vediamo lo stop dell'endotermico che fine farà!

Comprate solo auto usate!!! È meglio
Mostra risposte (3)
Avatar di DutchGemini DutchGemini
20 Gen - 16:10
@Ilsabbatico ma con questo "suggerimento" i costruttori e le aziende dell'indotto del reparto automotive chiudono per sempre. Sarebbe questa la soluzione? Forse è meglio rifiutarsi di pagare le multe e investire i soldi in tecnologie che permettono di raggiungere gli obbiettivi senza punire o dissanguare le aziende.
Avatar di alexrodi2019 alexrodi2019
20 Gen - 16:32
@Ilsabbatico anche perchè le nuove sono fatte per durare meno e costare di più, economia circolare alla faccia del green. Io mi tengo la mia punto 1.9 euro3 con 23 anni 301.000 km ancora perfetta e una euro 5 del 2012 con 160.000 super perfetta. Costi bassissimi dimanutenzione e ricambi a prezzo bassissimo, poca elettronica.
Avatar di Massimo Bernieri Massimo Bernieri
20 Gen - 16:37
@Ilsabbatico C'è chi non ha i soldi neanche per un usato di qualche migliaio di € che poi,non ti faranno girare perchè non da euro 4 in su se benzina.Non parliamo se poi è un diesel?
Avatar di accanove accanove
20 Gen - 15:26
Spada scorda che "la precedente commissione" è la stessa di adesso, anzi, essendo piú debole è piú aguerrita nel non accettare passi indietro e rinnegare il proprio operato. Dovesse la UE far marcia indietro lo farebbe sui cadaveri dei verdi e certa parte dei S&D, è un passo che per "la nuova commissione" pur se costretta rappresenta un "Rubicone"
Avatar di mark_mark mark_mark
20 Gen - 15:37
Auguri!
Avatar di serramana1964 serramana1964
20 Gen - 16:02
Tornare indietro è indispensabile altrimenti ci sarà da piangere, in seguito programmare con senso di responsabilità
Avatar di giovanni951 giovanni951
20 Gen - 16:35
ma come é possibile essere governati da simili ignoranti? cmq noi italiani ringraziamo il prode tajani ( dei sinistri sappiamo giá). Ma nessuna sorpresa visto che non ne azzecca una
Avatar di Mborsa Mborsa
20 Gen - 17:02
I politici sono colpevoli per avere deliberato senza avere calcolato gli effetti, ma i costruttori europei o sono stati incompetenti o in malafede. Forse pensavano di poter fare l' affare del secolo proteggendo il mercato europeo dal competitore cinese.
Avatar di alexrodi2019 alexrodi2019
20 Gen - 18:00
Che se le tengano pure le auto nuove, oggetti costosi fatti per non durare, alla faccia del green.
Avatar di Intruder Intruder
20 Gen - 18:51
Una serie x3 biemmevvù, che è una vera bmw, visto che ha il motore longitudinale, parte da 65k, ma in un decimo di secondo si arriva agli 80k.

Le elettriche non fanno numeri, fanno zero vendite, e questo è un dato di fatto inoppugnabile.

Stellantis sta pensando di reintrodurre il 2.0HDI, perché ha visto che nel mondo reale è quello che la gente vuole, chi compra elettriche (4 gatti forse) lo fa perché vive in un mondo utopico e si guarda Netflix alla Lidl mentre l'auto è in carica.

Chi lavora vuole auto a motore termico, la VDL non vuole capirlo e infatti stiamo vedendo il fallimento del settore.
Avatar di cherry68 cherry68
20 Gen - 19:21
Trump ha appena annunciato che trivellerà, userà il petrolio e lo venderà; gli americani saranno lasciati liberi di acquistare il tipo di automobili che preferiscono; l'industria automobilistica americana verrà ampiamente rilanciata.

E noi?
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi