
Il Ponte sullo Stretto si farà. «Mercoledì mattina alle 12.30 ci sarà l'approvazione del progetto definitivo per l'avvio dei lavori», promette di buon mattino il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. «Se ne parla dagli antichi romani, si segna una pagina di storia», afferma il vicepremier e leader della Lega. L'ok del Cipess è l'ultimo atto «politico» per l'avvio dei lavori del Ponte tra Calabria e Sicilia, un'infrastruttura fondamentale per lo sviluppo delle due Regioni su cui anche l'Europa ha detto sì, includendo il progetto nel programma della Rete transeuropea di trasporto Tent. Costerà poco meno di 15 miliardi, per la sua realizzazione sono previsti oltre 100mila posti di lavoro e un impatto sul Pil di oltre 23 miliardi.
Sarà il Ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.666 metri e una campata sospesa di 3.300 metri, capace di resistere anche a venti di 270 km l'ora. L'impalcato avrà una larghezza totale di circa 60 metri e le due torri poste a terra saranno alte 399 metri. Il sistema di sospensione sarà formato da 44.323 fili di acciaio del diametro di 1,26 metri. Una volta realizzato, il Ponte sarà aperto 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno al traffico di auto e treni (anche a 292 km l'ora), collegati sia alla linea tirrenica storica che alla futura linea ad Alta velocità, garantendo un più efficiente, sicuro e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria e il resto del Continente grazie a oltre 40 chilometri di strade e ferrovie, una decina di viadotti e tre nuove stazioni ferroviarie, con una riduzione dei tempi di attraversamento fino ad un'ora per gli autoveicoli e due ore in meno per chi va in treno in Sicilia. L'altezza sul livello del mare è di 72 metri che si riduce a 70 metri in condizioni di pieno carico, in linea o superiori a quelli dei ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali.
È dal 1969 che si ragiona su come collegare le due sponde dello Stretto, con un bando indetto dall'allora ministero dei Lavori Pubblici. La soluzione definitiva è stata individuata dalla società concessionaria Stretto di Messina nel 1992, ma per l'approvazione del progetto preliminare ci sono voluti più di dieci anni. È stato con il governo guidato da Silvio Berlusconi, tra il 2003 e il 2004, che è stata indetta una gara europea, affidata nel 2006 al consorzio Eurolink di cui è leader e socio di maggioranza il Gruppo Webuild, con know how che arriva da Usa, Spagna, Germania e Giappone, con la presenza del colosso giapponese Ishikawajima-Harima Heavy Industries), celebre per la costruzione di ponti sospesi come l'Osman Ghazi in Turchia e gli spagnoli di Sacyr, che con Webuild ha realizzato l'ampliamento del Canale di Panama. Il progetto definitivo del 2011 è stato accantonato dal governo Monti e ripreso - con piccole modifiche - il 26 maggio 2023 dal governo di Giorgia Meloni, che l'ha approvato anche sotto il profilo dell'impatto ambientale.
Se le garanzie dal punto di vista sismico sono legate al tipo di struttura (i ponti sospesi sono le opere più sicure, come dimostrano le esperienze in Giappone e California, vedi il Ponte Akashi localizzato vicinissimo all'epicentro del sisma di Kobe del 1997), sulla realizzazione dell'opera incombono ancora alcune incognite legate alla raffica di ricorsi presentati e in parte già bocciati dalla giustizia amministrativa.
L'ultimo firmato Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF è arrivato ieri sulla scrivania degli esperti di Bruxelles, a integrazione di quello già presentato il 27 marzo: secondo le associazioni ambientaliste l'impatto effettivo sarebbe stato aggirato da una «procedura speciale» con norme comunitarie» che non sarebbero rispettate e su cui servirebbe «un'autorizzazione in deroga come previsto dalla direttiva Habitat.