La grande maison del lusso che, a sua insaputa, ruba il design di una borsetta a un concorrente: lo aveva ideato con l'IA, che a sua volta lo aveva trovato in rete. O il nuovo algoritmo della compagnia aerea che riconosce l'ultimo e più costoso modello d iPhone da cui arriva la prenotazione: grazie all'IA il prezzo del biglietto raddoppierà. Di questo e altro, di rischi e opportunità dell'intelligenza artificiale, hanno ieri discusso a Madonna di Campiglio una trentina di top manager, avvocati e professori nell'ambito degli Experts talk corporate leader. E in questa piccola Davos della IA, la proposta più concreta per il documento programmatico che verrà elaborato dalla direzione scientifica affidata a Michele Carpagnano, partner Dentons e docente all'Università di Trento, e presentato nel secondo semestre del 2026, è costituire a livello Ue un fondo comunitario, magari da finanziare con eurobond, per investire in tecnologia. Obiettivo: una sovranità tecnologica europea da contrapporre a Usa e Cina. «Serve uno strumento dedicato - dice Alessandro Nespoli, chief risk officer di Prysmian - che ci consenta di creare la nostra infrastruttura tecnologica identitaria. La nostra libertà di pensiero dipende dalla nostra tecnologia e i nostri dati devono essere residenti in suolo europeo». L'altro grande tema è la nuova governance di cui le aziende che introducono la IA nei loro processi devono dotarsi. Un tema urgente, dicono i leader, è quello della responsabilità d'impresa: serve un codice aziendale su come usare la IA per crescere con consapevolezza e senza scompensi. Viceversa tutto si riduce a un mero aumento di efficienza, senza calcolare i costi delle conseguenze. E anche in questo caso la policy europea finora adottata risulta insufficiente. Infine la formazione: serve a tutti, dal magazziniere fino al cda. «Bisogna conoscere lo strumento - dice Pietro Ugo Tredici, cfo della Colnago - per poi attivare corsi di formazione molto specifici». Anche il ministro delle imprese Adolfo Urso è intervenuto, da remoto, sostenendo la linea della sovranità nazionale con «l'alleanza europea per i chip» già avviata. E confermando che «ci aggiudicheremo uno dei 5 progetti finanziati dalla Ue per una gigafactory dell'IA».
E non è un caso che di governance e sovranità Ue su tech e IA si sia parlato proprio nel giorno in cui a Bruxelles è tornato attuale il tema dell'Esma e i poteri di gran parte della vigilanza sul funzionamento del mercato dei capitali.