Politica estera

"Indagine sui dossier riservati": nuova tegola giudiziaria contro Donald Trump

ll dipartimento di Giustizia ha informato il team legale di Donald Trump che l'ex presidente è oggetto in un'indagine federale sulla possibile cattiva gestione di documenti riservati

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L'ex presidente Donald Trump è oggetto di un'indagine federale per via della possibile cattiva gestione di materiale riservato e per aver conservato documenti classificati dopo aver lasciato la Casa Bianca nel gennaio 2021. I procuratori federali avrebbero notificato l'indagine in corso, guidata dal procuratore speciale Jack Smith, agli avvocati del tycoon. La notifica del dipartimento di Giustizia, riferisce Fox News, è arrivata giorni fa, e indica che il procuratore speciale potrebbe essere vicino a decidere se formulare o meno accuse nell'ambito di un'indagine che dura da mesi: il fatto che gli avvocati di Trump siano stati informati, inoltre, confermerebbe l'ipotesi che le azioni dell'ex presidente sulla gestione del materiale classificato siano al centro dell'investigazione, anche se non è certo che il magnate venga accusato di aver commesso qualche reato. Al momento, infatti, Trump risulta indagato ma non è stato accusato di alcun crimine, ne è detto che questo accada.

L'indagine che coinvolge il tycoon

L'indagine di Smith sulla presunta cattiva gestione di materiali riservati sembra essere vicina alle fasi finali. L'indagine del consigliere speciale ha preso in esame la gestione dei documenti che Trump ha portato con sé nel suo resort di Mar-a-Lago dopo aver lasciato la Casa Bianca, oltre alle azioni intraprese dall'ex presidente dopo aver ricevuto il mandato di comparizione nel maggio 2022 per restituire tutto il materiale riservato in suo possesso.

Lo scorso agosto, durante il contestato raid nella sua lussuosa abitazione di Mar-a-Lago, gli agenti dell'Fbi hanno recuperato più di 100 documenti riservati. I pubblici ministeri hanno interrogato decine di testimoni in questi mesi, tra cui molti stretti collaboratori di Trump e i dipendenti del suo resort a Palm Beach, Florida. Tra i testimoni chiave ci sarebbe anche l'ex capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, che ha fornito la sua versione dei fatti davanti a un gran giurì federale nelle scorse settimane.

La registrazione che può incastrare l'ex presidente

Secondo quanto emerso nei giorni scorsi da un'inchiesta esclusiva della Cnn, i procuratori federali avrebbero ottenuto una registrazione audio di un incontro dell'estate 2021 in cui il tycoon riconosce di aver conservato un documento classificato del Pentagono su un potenziale attacco all'Iran. La registrazione, secondo diverse fonti che hanno familiarità con l'indagine coordinata dal procuratore speciale Jack Smith, dimostrerebbe che Trump era consapevole di aver conservato materiale classificato dopo aver lasciato la Casa Bianca.

Il tape risalirebbe a un incontro a cui l'ex presidente partecipò nel 2021, durante una riunione nel golf resort di Bedminister, in New Jersey: presenti all'incontro due persone che stavano lavorando all'autobiografia dell'ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, oltre ad alcuni collaboratori dell'ex presidente, tra cui la collaboratrice del tycoon, Margo Martin, che registrava regolarmente le conversazioni che i due autori tenevano con l'ex presidente.

Come riferito da Newsweek, Martin potrebbe aver inavvertitamente inguaiato l'ex presidente. Ex vicedirettrice delle comunicazioni per il Save America Pac di Trump e ora impegnata nella sua campagna per il 2024, la collaboratrice del tycoon ha testimoniato a marzo davanti a un gran giurì speciale nell'ambito dell'indagine sui documenti riservati, dopo che a gennaio i pubblici ministeri le avevano fatto analizzare il suo computer portatile e i suoi telefoni.

Il "tape" che può incastrare The Donald potrebbe provenire proprio dal pc o dallo smartphone di Margo Martin.

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