Immigrazione, economia, guerra e ambiente: cosa pensa davvero Kamala Harris

La vicepresidente proverà a recuperare terreno contro Donald Trump puntando tutto sulle principali questioni globali. Dai migranti al cambiamento climatico: le sue posizioni

Immigrazione, economia, guerra e ambiente: cosa pensa davvero Kamala Harris
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Il passo indietro di Joe Biden apre settimane piene di incognite in casa dem. Il presidente degli Stati Uniti, che ha deciso di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca, ha fornito "pieno supporto e appoggio" per la candidatura di Kamala Harris. Bisognerà vedere quali saranno le reazioni all'interno del Partito democratico: ci sarà compattezza o il suo nome verrà messo in discussione? Di certo la vicepresidente, che può vantare una lunga carriera politica, è la favorita per sfidare Donald Trump. Il repubblicano parte in vantaggio e i dem, per provare a recuperare terreno, dovranno puntare tutto sui temi. Ecco le posizioni di Harris sui principali fronti interni e globali.

L'immigrazione

Kamala in questi anni ha affrontato il tema dell'immigrazione dall'America Latina, ponendo l'attenzione sulla povertà e sulla violenza come cause principali delle partenze. A giugno 2022 ha annunciato lo stanziamento di un nuovo pacchetto per un totale di 1,9 miliardi di dollari, con l'obiettivo non solo di supportare il settore privato dei Paesi dell'America centrale ad aprire nuovi posti di lavoro ma anche di ridurre i flussi migratori nel Continente.

Ma appena un anno prima, a giugno 2021, aveva fatto discutere la galassia dem. "Voglio essere chiara con le persone di questa regione che stanno pensando di intraprendere quel pericoloso viaggio verso il confine tra Stati Uniti e Messico: non venite, non venite. Credo che se venite al nostro confine, verrete respinti", aveva affermato in occasione di una visita in Guatemala. Ribadendo il pugno duro nei confronti dell'immigrazione illegale. Un'uscita a cui era seguita una serie di mugugni nei suoi confronti.

L'economia

Una delle proposte in campo economico riguarda la possibilità di fornire un credito d'imposta fino a 6.000 dollari per le famiglie a reddito medio e basso. Un modo che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe affrontare il problema della disuguaglianza di reddito. Ha puntato il dito contro il divario salariale di genere, bollandolo come una vera e propria "tassa" per molte donne americane. Ad agosto 2022 il Senato degli Stati Uniti ha approvato l'Inflation Reduction Act, il piano finanziario che prevede interventi per il clima, la sanità pubblica e le tasse. Nella votazione è stato decisivo il "sì" di Harris.

La guerra in Medio Oriente

A marzo Kamala ha chiesto un "immediato cessate il fuoco" a Gaza di almeno sei settimane, definendo il conflitto una "catastrofe umanitaria". Più volte ha sottolineato la necessità di "eliminare Hamas", ma al tempo stesso ha chiesto di fornire con urgenza maggiore assistenza ai palestinesi innocenti bisognosi. A dicembre ha assicurato che "in nessun circostanza" gli Stati Uniti consentiranno il trasferimento dei palestinesi da Gaza o dalla Cisgiordania, l'assedio di Gaza o la ridefinizione dei confini.

L'ambiente

Da parte di Harris c'è grande attenzione verso il cambiamento climatico. Su questo fronte ha rivendicato di aver reso possibile "il più grande investimento climatico nella storia dell'America". Nel corso di questi anni sono stati riservati centinaia di miliardi di dollari per crediti d'imposta e rimborsi per l'energia rinnovabile e i veicoli elettrici.

Ad agosto 2020 ha presentato il Climate Equity Act che, tra i vari obiettivi, avrebbe previsto l'istituzione di un ufficio indipendente per la responsabilità della giustizia climatica e ambientale. A dicembre 2023, in occasione della Cop28, ha fatto sapere che gli Usa avrebbero messo a disposizione altri 3 miliardi di dollari a favore del Fondo verde per il clima. E aveva lanciato un appello per un maggiore sforzo globale: "Il progresso continuo non sarà possibile senza una lotta. In tutto il mondo c’è chi cerca di rallentare o fermare il nostro progresso. Leader che negano la scienza del clima, ritardano l'azione climatica e diffondono disinformazione".

Dal suo punto di vista le politiche contro il cambiamento climatico sono un'opportunità anche per la creazione di posti di lavoro nel settore delle

energie rinnovabili. Inoltre in passato aveva annunciato oltre 100 milioni di dollari in finanziamenti e risorse a sostegno dei lavoratori americani del settore automobilistico e dei piccoli fornitori di automobili.

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