Politica estera

"Una pericolosa demenza". Esperti preoccupati dalle gaffe di Trump

Certi problemi legati all'età avanzata non li ha solo Biden. Le numerose gaffe di Donald Trump rendono sempre più evidente il declino cognitivo del candidato repubblicano. E gli esperti si dicono preoccupati per la sua "pericolosa demenza"

"Una pericolosa demenza". Gli esperti preoccupati dalle gaffe di Donald Trump

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L'esito delle primarie in South Carolina rende sempre più chiaro che sarà Donald Trump a rappresentare il Partito repubblicano alle elezioni presidenziali del 5 novembre in contrapposizione al democratico Joe Biden. E mentre i due candidati si presentano agli elettori sottolineando il più possibile le differenze di stile e di politica che li caratterizzano, comincia ad emergere con prepotenza, loro malgrado, ciò che invece più li accomuna: l’anzianità e l'inevitabile declino delle capacità cognitive ad essa associate. Infatti, per quanto il miliardario sia apparso sin qui più in forma rispetto al rivale, appena tre anni di differenza lo separano dal vecchio Joe il quale con i suoi 81 anni è già il presidente più anziano della storia americana. E i momenti di confusione in occasioni pubbliche non sono più un’esclusiva dell’attuale inquilino della Casa Bianca.

Oh, guarda quella Mercedes, è così bella”. Così si è espresso il repubblicano pochi giorni fa alla Conservative Political Action Conference (Cpac) riferendosi alla moglie Melania. Nonostante sia stato poi precisato che Trump intendeva fare un complimento alla sua ex responsabile della comunicazione strategica, Mercedes Schlapp, il lapsus è stato subito rilanciato dai media. In particolare, Drudge Report per molte ore ha aperto il suo sito internet con la gaffe dell’ex presidente insinuando il dubbio che The Donald non sia in perfetta salute come sembri.

La confusione sul nome dell’ex first lady è arrivata poche ore dopo che il candidato in pectore del Gop ha invitato i suoi sostenitori a votare il 27 novembre aggiungendo come quella data sia “veramente importante”. In questa circostanza Trump avrebbe incrociato il giorno delle primarie repubblicane in Michigan con il mese delle presidenziali. A gennaio durante un comizio nel New Hampshire il miliardario ha poi confuso la sua rivale di partito Nikki Haley con l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi ma la gaffe più clamorosa è però quella che ha coinvolto indirettamente il presidente russo. “Biden ha più esperienza, è più prevedibile, è un politico della vecchia scuola” ha affermato Putin e lo stesso Trump ha dichiarato al pubblico del Cpac di essere d’accordo con lui. Un errore di cui il tycoon sembrerebbe non essersi neanche reso conto.

Alla luce di tali episodi, alcuni esperti hanno sottolineato il declino cognitivo di Trump. John Gartner, psicologo ed ex professore alla Johns Hopkins Medical School, ritiene addirittura che l'ex presidente possa soffrire di preoccupanti perdite di memoria. “C’è questa attenzione alle gaffe di Biden che rientrano nei normali limiti dell’invecchiamento”, sostiene il docente per il quale, facendo un confronto, sia invece il tycoon a mostrare segni di una “pericolosa demenza”.

Ad ogni modo, in assenza di sviluppi clamorosi, più che la comunità dei medici sarà l’elettorato Usa a decidere chi sia davvero in grado di guidare gli Stati Uniti. Il 67% dei partecipanti ad un sondaggio condotto dalla Quinnipiac University ritiene che Biden sia troppo anziano per servire in un eventuale secondo mandato. Il 41% dichiara invece che sia Trump ad esserlo. Secondo un’altra indagine dell’Abc News il 59% degli americani considera entrambi i politici troppo in là con gli anni.

Numeri che a questo punto gli strateghi delle campagne dei due sfidanti non potranno continuare ad ignorare.

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