"Riprenderemo i test nucleari". La mossa di Trump contro Cina e Russia

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole riprendere i test nucleari in considerazione della corsa al riarmo atomico di Mosca e Pechino

"Riprenderemo i test nucleari". La mossa di Trump contro Cina e Russia
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato i vertici militari statunitensi a riprendere i test sulle armi nucleari per tenere il passo con altri Paesi come Russia e Cina.

“A causa dei programmi di test di altri Paesi, ho incaricato il Dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi nucleari su un piano di parità”, ha scritto sui social media poco prima di incontrare il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud. Gli Stati Uniti possiedono più armi nucleari di qualsiasi altro Paese, ha affermato ancora Trump, con la Russia al secondo posto e la Cina al terzo, e “questo obiettivo è stato raggiunto, incluso un completo aggiornamento e rinnovamento delle armi esistenti, durante il mio primo mandato. A causa dell'enorme potere distruttivo, ho odiato farlo, ma non avevo scelta!”.

Gli Stati Uniti hanno cessato i loro test nucleari dal 1992, mentre gli ultimi test di Russia e Repubblica Popolare Cinese risalgono rispettivamente al 1990 e al 1996, anno in cui anche la Francia ha effettuato il suo ultimo test atomico. La Corea del Nord, che sta procedendo in un programma di implementazione del suo arsenale di missili balistici – tra cui quelli intercontinentali – non effettua un test atomico dal settembre del 2017. Nel mondo, i Paesi dotati di armamento nucleare sono, escludendo quelli già citati, il Regno Unito, l'India, il Pakistan e Israele, quest'ultimo però non ne ha mai ufficialmente ammesso il possesso.

Nonostante la cessazione dei test, lo sviluppo degli arsenali è proseguito in questi anni, modernizzando le capacità delle testate (ad esempio la precisione) e dei vettori: proprio in riferimento a questi ultimi recentemente la Russia ha rivelato di aver effettuato il suo primo test del supersiluro nucleare “Poseidon”, e di aver effettuato il suo primo lancio coronato da successo del missile da crociera nucleare “Burevestnik”. Si tratta di due armi di rappresaglia, ovvero per un “secondo colpo”, che pertanto non alterano l'attuale equilibrio strategico, al contrario delle testate plananti ipersoniche, in gergo militare chiamate Hgv (Hypersonic Glide Vehicle) messe a punto da Russia e Repubblica Popolare.

La decisione del presidente Trump forse è stata determinata, politicamente parlando, proprio dagli ultimi due test effettuati dai russi, entrambi svolti nell'arco di una sola settimana, ma molto probabilmente risponde a un'impellenza più grande: diversi rapporti di intelligence ricevuti negli ultimi anni riferiscono che Russia e Repubblica Popolare Cinese starebbero per riprendere i loro test atomici per via delle attività di costruzione/ripristino di alcuni siti di prova. Gli stessi Usa, in un periodo che va dal 2018 al 2023, hanno effettuato lavori di ampliamento del loro sito per test atomici in Nevada.

L'annuncio di Trump, potenzialmente, potrebbe portare in particolare la Russia a scoprire le sue carte: Mosca ha più volte ribadito, anche di recente, che se gli Stati Uniti riprenderanno a effettuare test atomici, anche loro faranno altrettanto.

Secondo il think tank statunitense Center for Strategic and International Studies (Csis), la Repubblica Popolare Cinese ha quasi raddoppiato il suo arsenale nucleare negli ultimi cinque anni e

si prevede che supererà le mille testate entro il 2030. L'arsenale nucleare degli Stati Uniti ammonta a circa 5225 testate, mentre la Russia ne possiede circa 5580, secondo quanto riportato dall'Arms Control Association.

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