Sébastien Lecornu, chi è il nuovo premier scelto da Macron per il dopo-Bayrou

Ministro della Difesa e fedelissimo di Macron, il 39enne normanno era apparso da subito in pole position per succedere a François Bayrou, forte della sua immagine di architetto del riarmo francese

Sébastien Lecornu, chi è il nuovo premier scelto da Macron per il dopo-Bayrou
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Da tempo in attesa dietro le quinte, Sébastien Lecornu potrebbe essere arrivato al momento cruciale della sua carriera politica. Con le dimissioni del premier François Bayrou, il ministro della Difesa francese è stato nominato alla guida del governo francese. Macron ha "incaricato" il suo nuovo premier Lecornu di "consultare" le "forze politiche rappresentate in Parlamento", ha dichiarato l'Eliseo. Questo, "al fine di adottare il bilancio nazionale e costruire gli accordi essenziali per le decisioni dei prossimi mesi". Solo in seguito a queste discussioni, Lecornu proporrà il suo governo al presidente.

A soli 39 anni, Lecornu è l’unico esponente rimasto ininterrottamente al potere dall’arrivo all’Eliseo di Emmanuel Macron nel 2017. Una longevità che racconta molto della sua capacità di adattamento: ha attraversato rimpasti, crisi parlamentari e persino elezioni anticipate senza mai perdere la fiducia del presidente. Nel cuore della “Macronie” è considerato un alleato leale, ma anche un abile manovratore, capace di rispondere senza rispondere e di mantenere aperti canali trasversali con forze politiche spesso contrapposte.

Ex repubblicano, entrato in politica giovanissimo come assistente parlamentare a 19 anni, Lecornu ha costruito un profilo che combina discrezione pubblica e intensa attività dietro le quinte. Nel suo stile convivono la fedeltà all’Eliseo e un pragmatismo che gli ha permesso di dialogare tanto con l’establishment moderato quanto con figure più radicali: emblematiche le cene con Marine Le Pen, interpretate come un tentativo di non chiudere nessun canale.

Se all’interno appare vivace e diretto, in pubblico preferisce mantenere un basso profilo, rivelando poco della vita privata e presentandosi con una sobrietà quasi studiata. Passa gran parte dei fine settimana nella sua Normandia, dove continua a sedere come consigliere locale, alimentando un legame con il territorio che Macron apprezza particolarmente.

La sua immagine politica si è rafforzata soprattutto negli ultimi due anni, quando è diventato il volto del riarmo francese dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Riservista della Gendarmeria nazionale, nel 2023 ha guidato l’approvazione della nuova legge di programmazione militare che impegna Parigi a destinare 413 miliardi di euro alla difesa tra il 2024 e il 2030. La sua vicinanza al collega tedesco Boris Pistorius ha consolidato l’asse franco-tedesco in materia militare, anche se la sua reticenza a partecipare regolarmente ai vertici europei a Bruxelles ha alimentato critiche sul suo scarso slancio “europeista”.

Ideologicamente, Lecornu si richiama spesso alla tradizione gollista e non nasconde la sua diffidenza verso la Commissione europea. Nelle sue dichiarazioni abbondano i riferimenti a Charles de Gaulle e al suo ministro della Difesa Pierre Messmer, figure che incarnano l’idea di una Francia sovrana e capace di contare sulle proprie forze armate.

Al di là delle prospettive immediate, la sua eredità politica è già parzialmente definita: quella di essere il volto del rafforzamento militare francese in una fase storica in cui Parigi punta a riaffermare il proprio ruolo strategico sulla scena internazionale.

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