Politica estera

Sfida tra “El loco” Milei e il peronista Massa: guida al ballottaggio in Argentina

Secondo i sondaggi, la distanza che separa i due candidati è minima. Gli indecisi saranno l'ago della bilancia in questa seconda tornata elettorale. Alle 18.00 locali affluenza al 76%

Sfida tra “El loco” Milei e il peronista Massa: guida al ballottaggio in Argentina

Ascolta ora: "Sfida tra “El loco” Milei e il peronista Massa: guida al ballottaggio in Argentina "

Sfida tra “El loco” Milei e il peronista Massa: guida al ballottaggio in Argentina

00:00 / 00:00
100 %

Si è chiusa la votazione in Argentina per il ballottaggio delle presidenziali in cui si sfidano il ministro dell’Economia uscente, il peronista Sergio Massa, e l’ultraliberista Javier “El loco” Milei, leader del partito La Libertad Avanza. L’esito del voto odierno è cruciale per il Paese sudamericano alle prese con un crescente tasso di povertà della popolazione (circa 40%) e un’inflazione che ha raggiunto il 138%. Sono 35 milioni gli elettori chiamati ad esprimere la loro preferenza. Alle 18.00 locali (22.00 italiane), orario della chiusura dei seggi, si è registrata un'affluenza del 76%. La cifra dovrebbe aumentare leggermente una volta che tutti i votanti ancora in fila, che per legge hanno ancora diritto a esprimere la loro preferenza, avranno segnato la loro scelta sulle schede. Secondo i primi dati non ufficiali in possesso del partito di centrodestra, rimasto escluso dal ballottaggio, Milei sarebbe in vantaggio con il 53% dei voti, contro il 47% di Massa.

Al primo turno, il candidato di Union por la Patria ha ottenuto il 36,8% dei voti contro il 30% di El loco che, però, a questa seconda tornata può contare sull’appoggio dell’ex candidata Patricia Bullrich e del suo partito di centrodestra, Juntos por el cambio. La distanza che separa i due sfidanti è comunque minima. L’ultimo sondaggio di Statista assegna a Milei il 48,6% dei voti e a Massa il 44,6%. Determinanti saranno gli indecisi, a cui i candidati si sono spesso rivolti durante il loro ultimo duello televisivo. “Votate senza paura, perché la paura paralizza, e se vi paralizzate giova allo status quo, quello che ci impoverisce”, ha tuonato l’economista 53enne di estrema destra, invitando tutti ad abbandonare “questa casta politica ladra, corrotta e parassitaria”.

Dal canto suo, il ministro uscente ha duramente criticato le proposte più radicali dell’avversario, soprattutto per quanto riguarda la riduzione della spesa pubblica, i tagli ai sussidi, le privatizzazioni selvagge e la dollarizzazione dell’economia. Massa ha preso di mira anche la personalità “aggressiva” che ha reso famoso Milei, a cui però mancherebbero “capacità, calma, connessione con la realtà ed equilibrio mentale”.

Dal punto di vista dei programmi, i due candidati hanno posizioni diametralmente opposte. Il ministro peronista rappresenta la continuità e l’establishment politico argentino, con annessa la politica di sussidi statali tipica del Paese e il suo tradizionale posizionamento internazionale. El loco, invece, si erge a simbolo della rottura con la “casta”. Ai suoi comizi, dove spesso si è presentato brandendo una motosega, ha dichiarato di voler ridurre lo Stato al minimo, con la cancellazione di tutti i sussidi e la soppressione di ministeri, liberalizzare la vendita di armi, revocare la legge sull’aborto, depenalizzare il commercio di organi e impedire l’ingresso agli stranieri con precedente penali. Dal punto di vista delle relazioni internazionali, Milei ha affermato di voler rompere i rapporti con Cina e Brasile, partner storici dell’Argentina, perché “non rispettano la pace e le libertà individuali”.

Nel prevedibile testa-a-testa di oggi, Sergio Massa può contare su una vera e propria “macchina da guerra politica”, visto il radicamento del suo partito nel Paese. Il malcontento della popolazione, però, è tale che secondo molti analisti Milei potrebbe avere una possibilità.

Anche nel caso in cui dovesse vincere, però, il suo governo sarebbe molto limitato dal parlamento, in mano ai peronisti.

Commenti