"Voleva coordinare con Israele un attacco a Teheran". Le rivelazioni su Waltz

L'ex consigliere di Trump avrebbe avuto una posizione interventista contro la Repubblica islamica, contraria alla volontà del presidente Usa di tentare l'approccio diplomatico

"Voleva coordinare con Israele un attacco a Teheran". Le rivelazioni su Waltz
00:00 00:00

Emergono nuovi dettagli sulla rottura tra il presidente Donald Trump e l’ex consigliere per la sicurezza nazionale e attuale ambasciatore all’Onu Mike Waltz. Secondo quanto riferito dal Washington Post, ad essere fatale per il politico americano non è stato solo il cosiddetto “chatgate”, ma anche la sua posizione interventista in particolare contro l’Iran.

Stando a quanto riportato dal quotidiano, Waltz avrebbe irritato il capo della Casa Bianca dopo la visita nello Studio Ovale del premier israeliano Benjamin Netanyahu nel febbraio scorso, perché sembrava condividere la convinzione del leader di Tel Aviv sul fatto che i tempi fossero maturi per colpire la Repubblica islamica. Pare che l’ex consigliere di Trump si fosse impegnato in un intenso coordinamento con il capo del governo ebraico per preparare le operazioni militari.

“Voleva portare la politica statunitense in una direzione che non piaceva a Trump perché gli Stati Uniti non avevano tentato una soluzione diplomatica. La questione è tornata a Trump e il presidente non ne è stato contento”, hanno spiegato alcune fonti, che hanno evidenziato anche come la decisione del presidente di silurare l’ex ufficiale dei Berretti Verdi non fosse legato solo a questo, ma ad un accumulo di frustrazioni.

Mike Waltz era stato duramente criticato alla Casa Bianca quando, nel marzo scorso, è stato accusato di aver aggiunto per errore il direttore di The Atlantic a una chat di gruppo su Signal, in cui venivano descritti i dettagli di un'imminente campagna di bombardamenti statunitensi nello Yemen. Il suo licenziamento è stato il primo, e per ora l’unico, della seconda amministrazione Trump. Secondo molti, però, il prossimo sulla linea di tiro sarebbe il segretario alla Difesa Pete Hegseth, anche lui nel mirino dell’ispettore generale del Pentagono Stephen Stebbins per un fatto simile a quello che ha portato alla rimozione di Waltz.

Ha infatti condiviso piani militari sullo Yemen in una chat di Signal dove erano stati inclusi anche la moglie e il figlio. Trump per il momento, però, continua a difenderlo affermando che sta “facendo un lavoro fantastico”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica