
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato questa mattina a una nuova cabina di regia (la quarta) sul Piano Mattei per fare il punto sullo stato di attuazione di un progetto di "interesse nazionale che, mese dopo mese, cresce nelle sue dimensioni e nella sua capacità di mettere a terra progetti con un sempre maggiore apprezzamento da parte delle Nazioni africane e, consentitimi di dirlo, non solo delle Nazioni africane", come ha affermato la stessa premier. Secondo il capo dell'esecutivo nazionale, infatti, molte sono già state le "missioni compiute dai membri del governo nel continente africano" con l'auspicio che si possano consolidare "ulteriormente nei prossimi mesi per rendere ancora più efficace il nostro cambio di passo verso l'Africa".
La cabina di regia si è occupata di esaminare la bozza della seconda Relazione annuale sull'attività svolta nell'ambito dell'attuazione del Piano che dovrà essere trasmessa al Parlamento entro il prossimo 30 giugno. La presidente Meloni ha sottolineato diversi punti fondamentali: come, per esempio, il fatto che sono state aggiunte "alle nove Nazioni dove abbiamo avviato i primi progetti pilota altre cinque nazioni: Angola, Ghana, Mauritania, Senegal e Tanzania". Una scelta che segue quell'"approccio incrementale" che è nella natura stessa del Piano Mattei: "Un lavoro di squadra condotto insieme alla Farnesina e reso possibile anche grazie alle missioni di sistema nel continente", mette in chiaro la leader di Fratelli d'Italia.
C'è poi il tema della creazione di nuovi strumenti finanziari che possano accelerare la messa a terra di progetti in Africa: "Sono oramai pienamente operativi il Fondo Multifinanziario con la Banca Africana di Sviluppo e l'intesa di co-finanziamento dei progetti con la Banca Mondiale - prosegue Meloni -. Tutti strumenti che hanno e avranno un effetto leva importante sui fondi italiani investiti per l'Africa". Da non sottovalutare, inoltre, il rafforzamento del "legame diretto tra il Fondo Clima e gli obbiettivi del Piano Mattei: ritengo sia stato un passo molto importante che sono certa darà ulteriore accelerazione al Piano Mattei, come peraltro già sta facendo".
Per quanto riguarda i progetti concreti il Presidente Meloni ha citato il centro "Enrico Mattei" in Algeria che mira a formare i giovani nel continente africano. In parallelo, prosegue la presidente del Consiglio, "è già in corso il recupero di 36mila ettari in aree desertiche per sostenere la sovranità alimentare della Nazione: sono già stati messi a coltura i primi 7mila ettari". In Tunisia prosegue poi l'impegno a proposito dell'"ambizioso progetto, TANIT, per il recupero delle acque reflue a fini agricoli in zone semi-desertiche". Sul tema della formazione, verrà lanciato a settembre 2025 un "piano di formazione trasversale sulle esigenze occupazionali delle imprese italiane con Confindustria, nel quadro della messa a sistema degli sforzi già in corso".
Nella relazione si è anche cercato di informare il Parlamento su come il nostro Paese si è concentrato sull'internazionalizzazione del Piano: "Non si potranno mai raggiungere tutti i risultati più ambiziosi che ci siamo posti per la crescita inclusiva del Continente africano senza la collaborazione dei nostri partner". E in questo, il lavoro comune con l'Unione europea e la creazione di sinergie con il Global Gateway europeo, che ha impegnato 150 miliardi di euro per l'Africa, è "un elemento essenziale". Ed è proprio a questo proposito che Meloni desidera annunciare che il 20 giugno è in programma di ospitare a Roma "un vertice Piano Mattei-Global Gateway che co-presiederò con la presidente Ursula von der Leyen alla presenza di alcuni Stati africani coinvolti nel corridoio di Lobito assieme a Istituzioni finanziarie multilaterali". Lo scopo sarà quello di "suggellare il lavoro svolto sinora e che sarà anche l'occasione per annunciare la conclusione di nuovi progetti".
Questo vertice ha visto la sua preparazione nella Conferenza organizzata, sempre a Roma, dalla Struttura di Missione con l'Unione europea lo scorso marzo, con oltre 400 partecipanti tra istituzioni e privati, con un focus particolare nei settori delle infrastrutture fisiche e digitali, dell'agricoltura e dell'energia. Sempre in questa ottica di internazionalizzazione, prosegue anche il lavoro con gli Stati Uniti d'America, in particolare nel grande progetto infrastrutturale di Lobito, e con gli Stati del Golfo "dove abbiamo concluso accordi nel settore pubblico e privato per operare assieme in alcune Nazioni africane".
Così come in ambito G7 dove l'attuale Presidenza canadese ha deciso, "anche grazie all’Italia, di lavorare in continuità con la nostra Presidenza mettendo tra i temi in agenda del vertice di giugno anche l'Africa e il Sud Globale": aspetti sui quali Meloni ha riscontrato una "perfetta intesa con il primo ministro canadese che ho avuto modo di incontrare lo scorso sabato".
Il ruolo principale dell'Italia resta quello di "contribuire alla definizione di una rinnovata centralità del Mediterraneo, sostenendo la vocazione geostrategica dell’Italia come hub energetico e snodo di interconnessioni", ha concluso la premier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.