
La notizia era trapelata ufficialmente questa mattina, per poi essere ufficialmente confermata in serata: Elosabetta Belloni ha comunicato alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che a settembre lascerà il proprio incarico di consigliera diplomatica. La donna aveva assunto l'incarico lo scorso gennaio, poche settimane dopo aver lasciato quello di direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), i servizi segreti italiani. Belloni ha una lunga carriera diplomatica e in passato aveva avuto molti incarichi importanti al ministero degli Esteri e, secondo quanto aveva scritto da Repubblica (che per primo ha dato per primo la notizia), avrebbe motivato la sua decisione a von der Leyen parlando di motivi personali.
Belloni, romana, classe 1958, è una diplomatica in pensione la quale, dopo una serie di incarichi in varie ambasciate italiane all'estero, ha ricoperto ruoli sempre più importanti all'interno del ministero degli Affari Esteri. Ha infatti guidato l'Unità di crisi, è stata direttrice generale della cooperazione allo sviluppo e poi direttrice generale per le risorse e l'innovazione. Promossa nel 2014 ambasciatrice di grado, è stata capo di gabinetto dell'allora ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. In seguito è stata promossa segretario generale della Farnesina, infine è stata nominata da Mario Draghi direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), il vertice dell'intelligence italiana: ruolo che ha ricoperto (ed è stata la prima donna a farlo) fino a sei mesi fa, quando era arrivata la notizia inaspettata delle sue dimissioni di sei mesi fa. Nel gennaio 2022, per qualche giorno il suo nome era apparso come possibile candidata a Presidente della Repubblica, prima della riconferma di Sergio Mattarella.
Belloni ha ricevuto l'incarico di Special Adviser all'inizio del 2025, con la funzione di consigliere diplomatico in Europa al fianco della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. L'ex ambasciatrice aveva comunicato l'intenzione di lasciare il suo ruolo di direttrice del Dis – l'organismo che coordina le attività di intelligence - lo scorso 6 gennaio: le dimissioni vennero poi state ufficializzate il 15 dello stesso mese. Una decisione, anticipata da Repubblica, era stata comunicata a Giorgia Meloni e Alfredo Mantovano durante una riunione a Palazzo Chigi del 23 dicembre 2014. Per il governo italiano si era trattato di una scelta improvvisa. I rapporti tra la ex numero uno del Dis e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega proprio ai Servizi segreti si erano andati progressivamente logorando soprattutto negli ultimi mesi (nella gestione di una serie di dossier) così come quelli con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Da qui la decisione di Belloni di lasciare.
Stando a quella che è stata la visione del documento che spiega nei minimi particolari l'incarico, l'ex direttrice del Dis era stata designata "Chief Diplomatic Adviser", ossia consigliere diplomatico alle dirette dipendenze della presidente von der Leyen, assegnata a Idea "Inspire, Debate, Engage and Accelerate Action" (futuro "Policy Planning Staff Pps”)”, il servizio di consulenza della Commissione che fa direttamente capo a von der Leyen e forniva "idee innovative e uno spazio per la ricerca interdisciplinare e la collaborazione sulle priorità fondamentali". Sempre da Idea era stato scelto il team che la affiancherà nel mandato, lavorando così a stretto contatto con il segretariato generale.
Il suo contratto di consigliere speciale aveva originariamente durata iniziale di due anni rinnovabile: tutto con effetto immediato. Nella giornata odierna, ecco infine le dimissioni dalla Commissione Ue, a pochissimi giorni dalla mozione di sfiducia contro von der Leyen che dovrà essere votata dall'Europarlamento di Strasburgo.