Politica internazionale

“Ci rivolgiamo al tribunale”. L'ultima mossa della Ong contro il governo

Matteo Salvini parla di "traghetti per migranti" e i Paesi del nord Europa ora chiedono di affrontare i "fattori di attrazione" con nuovi strumenti

“Ci rivolgiamo al tribunale”. L'ultima mossa della Ong contro il governo

L'arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi è stata la spinta necessaria all'Europa per aprire gli occhi sul fenomeno immigratorio clandestino. Dopo anni di immobilismo e di lassismo, il problema è tornato di estrema attualità nelle agende dei leader europei, che ora chiedono maggior rigore per contrastare il fenomeno. Tutto questo mentre le Ong proseguono nella loro narrazione con la pretesa di poter continuare a dettare legge in Italia, senza sottostare alle regole che il governo ha deciso per gestire il Paese.

La Ong Medici senza frontiere ha deciso infatti di rivolgersi a un tribunale per chiedere l'annullamento dei provvedimenti amministrativi con cui erano stati assegnati alla nave Geo Barents i porti di Ancona e La Spezia. Ignorando il principio di sovranità, la Ong ha più volte chiesto e preteso dall'Italia un porto in Sicilia. In particolare, in più occasioni è stato espressamente indicato come porto di sbarco quello di Pozzallo. È rilevante che una Ong, quindi un soggetto privato, pretenda di alzare la voce contro un Paese sovrano, chiedendo che venga assegnato il porto da loro stabilito per lo sbarco di soggetti irregolari, senza documenti. "Il tribunale competente valuterà la legittimità dell'assegnazione di questi porti per lo sbarco dei superstiti quando altri molto più vicini erano disponibili", dice Msf.

Considerando che gli interventi che vengono effettuati da queste navi sono in acque SAR libiche o maltesi, quasi mai italiane dove il lavoro delle nostre forze navali è massimo, l'Italia comunque non arretra davanti al dovere di salvataggio. Questo anche se non è né il Paese che dovrebbe farsene carico e nemmeno quello più vicino, dove non viene mai fatta richiesta di porto. Per non parlare del menefreghismo dei Paesi di bandiera, che si lavano le mani dalle responsabilità derivanti dal concedere la bandiera a queste navi.

"A nostro avviso l'attuale sistema di asilo è rotto e avvantaggia soprattutto i cinici trafficanti di esseri umani che approfittano della sfortuna di donne, uomini e bambini", si legge in una lettere inviata ai presidenti di Commissione e Consiglio alla vigilia del consiglio straordinario da parte dei governi di Danimarca, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Grecia, Malta e Austria. I Paesi del nord aggiungono: "Invitiamo la Commissione a presentare un approccio europeo completo per tutte le rotte migratorie e tale approccio dovrebbe mirare ad affrontare i fattori di attrazione anche attraverso i necessari adeguamenti giuridici e tecnici".

Parole molto chiare, alle quali si aggiunge anche il commento di Matteo Salvini, intervistato da Radio Capital: "Alcune ong sono traghetti per i migranti, ma non tutte sono uguali. C'è qualcuno che lo fa per salvare vite, altri per guadagnare quattrini. Ci sono associazioni alle quali bisognerebbe erigere monumenti, altre cercano il business". Quindi, il ministro, ha aggiunto: "Ogni persona messa su un barchino o su un barcone vale dai 2 ai 5mila dollari. Salvare un naufrago non lo dice solo la legge del mare, lo dice il buon senso. Il problema è che più navi ong ci sono in acqua, più scafisti sono invogliati.

La situazione va controllata, limitata e condivisa a livello europeo".

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