La commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni (Libe) del parlamento Ue ha dato il primo via libera ai provvedimenti che, nelle intenzioni delle istituzioni comunitarie, dovrebbero comporre le tessere del futuro nuovo patto europeo per la migrazione e l'asilo. Si tratta quindi di norme importanti e molto attese, anche alla luce dei dibattiti sui migranti delle ultime settimane.
Tuttavia, non sono pochi gli europarlamentari che hanno sottolineato una certa discrepanza tra il voto di oggi e gli annunci dei giorni scorsi della commissione e del consiglio europeo. A votare a favore delle nuove norme, le quali adesso dovranno essere dibattute in sessione plenaria prima di arrivare sul tavolo negoziale con commissione e consiglio, sono stati i deputati della maggioranza che sostengono Ursula Von Der Leyen. Contrari invece gli altri partiti tra cui, per quanto riguarda l'Italia, Fratelli d'Italia e Lega.
Le norme approvate in commissione
Erano quattro i testi su cui oggi gli eurodeputati della commissione Libe sono stati chiamati a rispondere. Il primo riguardava il nuovo regolamento sullo screening dei migranti lungo le frontiere esterne dell'Ue. La norma, approvata con 41 voti favorevoli, si riferisce alle persone che arrivano irregolarmente nel territorio comunitario o che sbarcano dopo un'operazione di salvataggio. Il nuovo testo, in particolare, prevede adesso una procedura di controllo preliminare all'ingresso in grado poi di indirizzare le autorità dello Stato di approdo verso il rimpatrio del migrante oppure la presentazione della domanda di asilo.
Collegata a questo primo testo è l'altra procedura su cui la commissione Libe si è espressa. Gli eurodeputati hanno infatti approvato, con 28 voti favorevoli, i nuovi meccanismi di esame della domanda di asilo. L'intenzione introdotta nella nuova norma riguarda procedure più snelle e semplici per le valutazioni delle domande. In particolare, l'esame non deve sforare adesso le 12 settimane. In caso di respingimento della domanda, è prevista una procedura di rimpatrio anch'essa da sviluppare in 12 settimane.
Sono state previste alcune categorie di migranti destinate a essere sottoposte alla normale procedura di asilo. Si tratta di minori non accompagnati, bambini sotto i 12 anni con le loro famiglie e persone con problemi di salute. Inoltre, durante l'esame della domanda il migrante in questione deve essere ospitato all'interno di uno degli Stati membri dell'Ue.
Con la votazione favorevole sul terzo testo invece, è stato dato il via libera a una nuova normativa sull'asilo da applicare in casi di emergenza e in risposta a situazioni di conclamata crisi. Previsto, tra le altre cose, un meccanismo di solidarietà in caso di rimpatrio.
Infine, è arrivato il disco verde della commissione Libe anche sul quarto testo. Quello cioè concernente lo status di residente di lungo periodo nell'Ue. Con il nuovo regolamento, è sceso da 5 a 3 il numero di anni idoneo per essere considerato residente di lungo periodo. Inoltre, chi detiene questo titolo può scegliere di trasferirsi in un altro Stato dell'Ue, senza la necessità di avere ulteriori requisiti.
Scettici i partiti di centrodestra
Se da sinistra si parla di "buon compromesso", come commentato ad esempio dall'eurodeputato del Pd, Pietro Bartolo, dal centrodestra sono arrivate non poche critiche ai testi oggi approvati in commissione. Fratelli d'Italia e Lega hanno votato contro in tutte e quattro le votazioni, Forza Italia ha espresso contrarietà sulla terza proposta. Negli altri casi, il voto azzurro è stato in linea con quello del Ppe, schierato a favore dei testi esaminati oggi.
Secondo Fratelli d'Italia e Lega, i voti odierni hanno smentito le dichiarazioni dei giorni precedenti da parte della commissione europea. L'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo, ha parlato di vero e proprio passo indietro. "Il voto di oggi in commissione Libe del Parlamento europeo sul nuovo Patto Ue su migrazione e asilo, rappresenta un passo indietro sul dossier immigrazione - si legge in una nota - In questi mesi il Consiglio e la Commissione europea hanno finalmente riconosciuto la necessità reclamata dal Governo italiano di un cambio, indirizzandosi verso una responsabilità realmente condivisa da tutti gli Stati membri nella gestione dei flussi e un'azione esterna alle frontiere per ridurre il più possibile le partenze illegali. Peccato che questo approccio sia sconfessato dal Parlamento, la cui maggioranza si è accordata per indebolire l’azione esterna alle frontiere, complicare i ricollocamenti e in generale mettere i bastoni tra le ruote della riforma del Trattato di Dublino".
In poche parole, secondo Sofo la votazione delle scorse ore ha messo in evidenza una certa spaccatura tra esecutivo comunitario e la maggioranza che lo sostiene in parlamento. Con possibili gravi danni anche per gli interessi italiani in tema di immigrazione. Dello stesso parere è la rappresentante di Forza Italia in commissione Libe, Alessandra Mussolini. Quest'ultima, si è mostrata scettica soprattutto sulla terza proposta, quella relativa agli interventi in situazioni di crisi e su cui il suo voto è stato discorde rispetto a quello del Ppe.
"La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle situazioni di crisi e di forza maggiore non dispone di regole chiare che disciplinino in modo effettivo la
responsabilità condivisa degli Stati membri - ha dichiarato Mussolini - Occorre urgentemente alleggerire la sempre maggiore pressione che le frontiere esterne dell'Unione europea stanno sperimentando".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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