"Fermo sostegno". Poi l'abbraccio tra Meloni e Zelensky

Il premier accoglie Zelensky a palazzo Chigi e ribadisce la linea del governo: "Supporto per difendere i valori di libertà". Al centro del fitto colloquio anche sanzioni e sicurezza alimentare

"Fermo sostegno". Poi l'abbraccio tra Meloni e Zelensky
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Una stretta di mano e un abbraccio. Poi il picchetto d'onore, ma senza gli inni nazionali (già eseguiti al Quirinale). Al suo arrivo a palazzo Chigi, Volodymyr Zelensky ha trovato la mano tesa di Giorgia Meloni e del governo italiano. La linea dell'esecutivo sul sostegno a Kiev, del resto, è stata chiara da sempre. E l'incontro odierno è stato l'occasione per ribadirla a oltre un anno dall'avvio delle ostilità russe. Sostegno dell'Italia all'Ucraina a 360 gradi, alla sua integrità territoriale, alla sovranità e all'indipendenza di Kiev: questa la posizione rilanciata dal presidente del Consiglio italiano, in pieno accordo con la linea espressa dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.

A quanto si apprende, nel faccia a faccia con Zelensky, Meloni ha manifestato la vicinanza del popolo italiano a quello ucraino, impegnato a difendere i valori condivisi di libertà e di democrazia messi a repentaglio dalla guerra di invasione russa. Un altro dei concetti trapelati dall'incontro a palazzo Chigi è il seguente: l'Italia, in accordo con i principali alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l'Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. Allo stesso tempo - viene spiegato - l'Italia continuerà a sostenere un'applicazione rigorosa delle sanzioni che sono uno dei principali strumenti nei confronti dell'aggressore, insieme a quello finanziario e militare, per far cessare le ostilità.

Iniziato poco dopo le 13, l'incontro tra Zelensky e Meloni si è svolto in inglese senza la necessità di interpreti. Nel frattempo, le delegazioni dei rispettivi Paesi iniziavano gli ulteriori colloqui nella sala verde. La delegazione italiana ha previsto la presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, del ministro della Difesa Guido Crosetto, del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, dell'ambasciatore Francesco Talò, consigliere diplomatico del premier, e dell'ambasciatore d'Italia a Kiev, Pier Francesco Zazo. Nella delegazione ucraina, fra gli altri, c'erano anche Andriy Yermak, il capo dell'ufficio del presidente ucraino. Le dichiarazioni congiunte alla stampa di Meloni e Zelensky sono previste dopo una colazione di lavoro.

Come previsto, tra gli argomenti del colloquio ci sono state anche legravi conseguenze sulla scena globale delle già critiche prospettive di sicurezza alimentare causate dalla guerra. Al riguardo, l'Italia sostiene pienamente le iniziative internazionali volte a facilitare l'esportazione di grano e di prodotti agricoli, come il rinnovo dell'accordo sul grano del Mar Nero che essenziale venga rispettato e rinnovato oltre il 18 maggio.

Già all'avvio della mattinata romana di incontri, il presidente ucraino aveva rigraziato l'Italia per "la posizione coerente sul sostegno" a Kiev. Parole motivate da un atteggiamento mai ambiguo che ha rafforzato il ruolo del nostro Paese nel contesto internazionale.

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