Rinsaldare una lunga partnership e rilanciare un'amicizia che oltrepassa tutte le dinamiche politiche e che riguarda anche l'ambito "meramente" personale. Questo è l'obiettivo posto oggi pomeriggio nell'incontro tra Giorgia Meloni ed Edi Rama tenuto nella splendida cornice di Villa Pamphili a Roma, in occasione del primo vertice intergovernativo tra Italia e Albania. La presidente italiana del Consiglio ha ricevuto il primo ministro albanese per un bilaterale a cui poi ha fatto seguito un sessione plenaria di lavoro con le rispettive delegazioni governative: "Per la prima volta il governo albanese si siede con quello italiano non solo per parlare di progetti e di un futuro comune ma anche per firmare accordi su progetti concreti". Non a caso il capo del governo italiano ha definito questa una "giornata storica Il team italiano era composto dai ministri Tajani, Piantedosi, Nordio, Crosetto, Pichetto Fratin, Giuli, Schillaci, Musumeci e dai sottosegretari Freni e Ferrante.
Nel corso dell'incontro, i due capi di governo hanno firmato l'accordo intergovernativo, cui seguirà lo scambio di altre quindici intese - tra accordi bilaterali e protocolli tecnici - con lo scopo di far compiere "un salto di qualità alla cooperazione" tra i due Paesi. Il tutto a partire dalla questione migratoria, con al centro il memorandum di intesa siglato nel 2023 che ha portato alla costruzione, in territorio albanese, dei centri per i migranti salvati in mare da navi italiane. Questo accordo è finito sotto la lente della magistratura e della Corte di giustizia europea, con ricorsi che ne hanno già sospeso o ritardato l'applicazione, in attesa del "Patto su migrazione e asilo" che entrerà in vigore a metà del 2026 e che definirà ufficialmente la lista dei Paesi sicuri.
Il protocollo sui migranti tra Italia e Albania "mette in campo un meccanismo innovativo che oggi trova interesse e riconoscimento da parte di molti altri Stati dell'Unione Europea e non solo. Come è noto chiaramente non tutti hanno compreso allo stesso modo la validità di questo modello - afferma Meloni nella conferenza stampa successiva ala vertice -. In molti hanno lavorato per frenarlo o per bloccarlo, ma noi siamo determinati ad andare avanti perché questo meccanismo dal nostro punto di vista ha il potenziale di modificare l'intero paradigma nella gestione dei flussi migratori". La premier ringrazia poi Rama, il suo governo e l'intero popolo albanese "perché quello che è stato dimostrato all'atto della firma di quel protocollo è che l'Albania si comporta già come una nazione membro dell'Unione Europea, è capace di una solidarietà con i Paesi con i quali coopera che di rado si è vista".
Le due delegazioni hanno anche affrontato anche le priorità in cima all'agenda europea ed internazionale, a partire dal consolidamento del ruolo dell'Italia nei Balcani e nel Mediterraneo. Per far compiere "un salto di qualità alla cooperazione" tra i due Paesi, nel summit di Villa Pamphili hanno fatto quindi capitolino anche la collaborazione economica e infrastrutturale, quella della difesa e della sicurezza, la cooperazione in campo energetico e ambientale e le sinergie in materia di salute, innovazione e formazione. Sul fronte energetico, peraltro, è già attivo un accordo a tre Italia-Emirati Arabi Uniti-Albania, firmato lo scorso gennaio ad Abu Dhabi, per la produzione di energia rinnovabile in Albania e la realizzazione di un'interconnessione sottomarina verso l'Italia. Tra i progetti prioritari il Corridoio europeo VIII, che punta a connettere il Mar Adriatico al Mar Nero.
E poi, non da ultimo, il rafforzamento dell'immagine europea dell'Albania, candidata all'ingresso nell'Ue col sostegno pieno e convinto di Roma. Il processo viene ancora infatti sponsorizzato dal governo italiano soprattutto in vista dell'imminente apertura dell'ultimo capitolo negoziale. Come affermato da Meloni nel vertice della Comunità politica europea lo scorso maggio a Tirana, l'allargamento della Ue ai Balcani occidentali "è un investimento strategico per la sicurezza dell'Europa".
Un concetto ribadito anche anche nella giornata odierna, dove la premier ha sollecitato l'accelerazione di questo processo per dare "segnali concreti a Nazioni che stanno facendo il massimo per essere parte della nostra famiglia". Parole che Rama non ha potuto far altro che apprezzare.